Bosi (FI–Pdl): «Soltanto bugie e disinformazione sul decreto Gelmini»

Questo il testo dell'intervento di Enrico Bosi, consigliere di Forza Italia-Pdl:«Dopo anni di cattiva gestione della scuola primaria che ha portato in questa istituzione gravi problematiche legate soprattutto alla crescita esponenziale dei costi del personale a fronte di una mancata valorizzazione delle risorse e dell'insegnamento ci voleva finalmente uno scossone che cercasse di rimettere le cose in ordine.Questo compito è toccato al Ministro Gelmini ed al Governo Berlusconi.La sinistra toccata nel vivo di uno dei suoi baluardi ha reagito in modo scomposto mobilitando le sue truppe e ricorrendo, ancora una volta, all'inganno sui dati e sui contenuti del provvedimento di riforma spacciato per una azione di macelleria sociale e culturale.Sul "decreto Gelmini" se ne dicono di cotte e di crude. Che la riforma cancella il tempo pieno con gravi disagi per le famiglie. Che il Governo Berlusconi ed il suo Ministro vogliono affossare la scuola pubblica. Che gli insegnanti avranno una busta paga sempre più magra. Che il Ministro vuole togliere i libri gratuiti agli alunni indigenti. Che il personale della scuola sarà licenziato. Che per risparmiare è stata cancellata l'educazione civica. Questo hanno urlato e urlano gli studenti che sono scesi in piazza in questi giorni per protestare contro la riforma della scuola. Peccato che sia tutto falso. Frutto, ribatte la Gelmini, della solita disinformazione che entra in scena quando si parla di istruzione.L'argomento più gettonato a livello propagandistico riguarda le conseguenze legate al ritorno al maestro unico o "prevalente". Secondo i contestatori l'abbandono del cosiddetto "sistema a moduli", ovvero quello garantito dalla presenza anche contemporanea di 3 o quattro insegnanti, comporterà inevitabilmente una riduzione del tempo pieno. A parte il fatto che nel testo appena approvato dalla Camera, all'art. 4, si legge che "nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola", nelle intenzioni del Ministero l'introduzione del maestro unico si tradurrà in un incremento del tempo pieno nella misura del 50%. Questo perché ci saranno più insegnanti liberi e quindi a disposizione per il pomeriggio. Non per niente in tutta Europa c'è il maestro unico-prevalente come avveniva anche da noi e con risultati per niente disprezzabili.Passiamo al capitolo del cosiddetto smantellamento della scuola pubblica.Chi è sceso in pizza lo confonde con la lotta agli sprechi. Dall'applicazione della riforma arriverà un risparmio di circa 8 miliardi di euro, parte dei quali (2 miliardi) saranno rimessi in gioco per premiare gli insegnanti migliori a partire dal 2010 e per migliorare le infrastrutture scolastiche (edilizia, dotazione tecnologica, biblioteche e laboratori didattici).Altra leggenda: il licenziamento degli insegnanti. Anche in questo caso, in realtà, si parla di un contenimento della spesa per mantenere gli organici nella scuola a quota 1 milione e 300mila unità.Ai contestatori bisognerebbe spiegare che proprio grazie alla riforma, e non il contrario, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione tornerà l'educazione civica ribattezzata "Cittadinanza e Costituzione" e che analoghe iniziative verranno avviate anche nella scuola dell'infanzia (art, 1). Nessuno toglierà i libri gratuiti ai bambini indigenti o l'insegnante di sostegno a quelli più disagiati: nel decreto si parla unicamente dell'introduzione di testi di studio per il quinquennio di studio delle elementari senza possibilità di ristampe o riedizioni per la modifica dei i contenuti, ma con la sola stampa degli eventuali aggiornamenti, il che si tradurrà per un risparmio di spesa per la pubblica amministrazione, visto che i libri di testo alle elementari sono gratuiti (art. 5).Non si parla di licenziamenti di insegnanti e men che meno di quelli di sostegno. Questi ultimi sono 93mila e tali rimarranno. Si dettano poche disposizioni sulle modalità di aggiornamento ed iscrizione delle graduatorie di insegnamento e sui titoli di studio abilitanti all'istruzione primaria (artt. 5 bis e 6). Per il resto il decreto, che si compone di appena 8 articoli, dedica solo una disposizione all'università: l'art. 7 contiene solo una lieve modifica alle disposizioni della legge 244/2007 sull'accesso alle scuole universitarie di specializzazione in medicina e chirurgia.Ma questa sinistra rincara la dose di falsità affermando che il voto 7 in condotta comporterà automaticamente la bocciatura: il che non è vero in quanto la bocciatura può avvenire solo col 5.Ed ancora. Verranno eliminate le scuole di montagna. Falso. E' vero invece che ci sarà solo l'unificazione del personale amministrativo con un unico preside ed un unico segretario per due scuole vicine, come del resto previsto precedentemente dal Governo di centrosinistra.La sinistra afferma che gli alunni per classe saranno almeno 30. Assolutamente falso perché potranno raggiungere il numero massimo di 26.L'insegnamento delle lingue straniere nelle medie sarà portato a 5 ore settimanali contro le 4 attuali. Nessuna variazione nelle elementari.Dunque dove sta la "pietra dello scandalo"?Quello che lascia perplessi è innanzitutto la variegata composizione della schiera dei manifestanti.Nel corteo sfilato per le vie di Firenze sono comparsi esponenti dei centri sociali, dei movimenti anarchici, dei marxisti leninisti o filo-cinesi, bandiere di Che Guevara, magliette dell'A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) distribuite gratuitamente ai manifestanti, leader ed appartenenti al Movimento per la casa che sostavano appositamente sui gradini del Tribunale Fiorentino, assieme ad una gruppo di somali condannati per occupazione abusiva e danneggiamento, per raccoglierne gli applausi.Questa turba multicolore protesta nell'Università e nelle scuole di ogni ordine e grado anche se il provvedimento in oggetto non li tocca minimamente riguardando unicamente la riforma della scuola primaria. E che dire poi dei bambini più piccoli portati in corteo e della presenza di persone che con ogni probabilità non hanno mai messo da tempo piede in una scuola? E dell'occupazione di locali pubblici col tacito consenso dell'amministrazione comunale per tenere agli studenti presenti infiammati inviti alla lotta contro il nemico Berlusconi».(fn)