Firenze, Roma e Venezia. Il biglietto da visita del turismo italiano. Siglato il protocollo d'intesa per la tutela e la valorizzazione delle tre città d'arte
"Istituire un Centro di Coordinamento per la predisposizione delle politiche turistiche comuni di Firenze, Roma e Venezia e che effettui un monitoraggio dei flussi turistici. Migliorare la vivibilità delle città per i residenti e la fruizione degli spazi urbani. Una promozione unitaria del patrimonio artistico delle tre città d'arte, delle iniziative per fornire adeguate risposte ad un turismo di qualità, responsabile e duraturo, incentivare le collaborazioni tra il settore pubblico e quello privato, individuare risorse da gestire in comune su progetti elaborati ed approvati dal Centro di Coordinamento".Sono queste, in sintesi, le novità introdotte dal protocollo d'intesa siglato stamani tra i Comuni di Firenze, Roma e Venezia per individuare politiche turistiche comuni per le tre città d'arte che, secondo i tre assessori al turismo, rappresentano "il biglietto da visita del turismo italiano sia nel nostro Paese che all'estero, perché è proprio su questo asse che si sviluppa il maggiore flusso turistico, specialmente quello che arriva da oltre confine. L'amore per le città ci ha spinto ad unire insieme le forze per un'adeguata tutela di Firenze, Roma e Venezia" hanno sottolineato gli assessori Silvano Gori, Mauro Cutrufo e Augusto Salvadori.Il protocollo d'intesa è stato presentato stamani durante il convegno "Città d'arte e turismo: problemi, prospettive sinergie" che si sta svolgendo alla Fortezza da Basso nel corso del Festival della Creatività."Politiche comuni per una comune tutela ed una comune valorizzazione delle tre città d'arte che devono essere vivibili sia per i turisti che per i cittadini" hanno ribadito i tre assessori.Il Centro di Coordinamento sarà costituito dai rappresentanti istituzionali dei Comuni Firenze, Roma e Venezia ed entro trenta giorni dalla firma del protocollo d'intesa, le Amministrazioni Comunali di Roma, Firenze e Venezia concorderanno le norme attuative del documento."Firenze in questi mesi ha realizzato una serie di provvedimenti fondamentali per il mantenimento di una città d'arte: il regolamento per l'occupazione del suolo pubblico, per la somministrazione dei pubblici esercizi, per gli impianti pubblicitari (quest'ultimo entrerà in vigore a gennaio) ha commentato l'assessore al turismo di Firenze, Silvano Gori . Stiamo lavorando per armonizzare i gazebo e gli ombrelloni. Tutto questo, per rendere la città ed in particolare il centro cittadino più vivibili, evitando che il cuore storico di Firenze si spopoli. È interesse comune che le tre città d'arte siano belle e ben tenute"."Vogliamo fare sistema per creare sinergie nel turismo, specialmente in questo momento, in cui la crisi del turismo si è fatta sentire un po' ovunque ha sottolineato il vicesindaco ed assessore al turismo di Roma, Mauro Cutrufo . Anche la sicurezza dei cittadini e dei turisti e la lotta alla contraffazione sono due attività che possono essere coordinate fra le tre città d'arte, come il contrasto del fenomeno del «turismo del sacco a pelo». Non dimentichiamo che queste tre città d'arte raccolgono il 50% dei beni culturali di tutto il mondo ed insieme vogliamo difenderli e promuoverli"."Siamo sicuramente le città d'arte che attraggono più turismo ed anche un momento di crisi si percepisce in maniera minore ha spiegato l'assessore al turismo di Venezia Augusto Salvadori . Siamo le tre città d'arte che costituiscono la locomotiva trainante per tutta Italia e sia il diretto che l'indotto incidono sull'entità del PIL nazionale. Il coordinamento è estremamente importante non solo per le tre città ma anche per tutto il Paese. Le normative, se possibile, dovranno essere migliorate ed uniformate affinché scaturisca un unico messaggio per i turisti. Siete i benvenuti ma vi chiediamo il rispetto della città. Non sono tollerabili gli imbrattamenti sui muri delle città che devono essere adeguatamente sanzionati e, se possibile, prevenuti. Eliminare questi atti vandalici costa per le Amministrazioni; bisogna aumentare i mezzi e le risorse per garantire vigilanza e pulizia".Durante il suo intervento, l'assessore Silvano Gori ha smentito quanto riportato stamani da alcuni organi di stampa: "non ho mai parlato della «tassa sul cappuccino» ma ho formulato una proposta per fare stornare una parte dell'IVA dello Stato derivante dall'indotto (ristorazione, strutture ricettive, musei ecc.) alle città d'arte che, proprio grazie all'indotto ma non solo, producono ricchezza. Vorremmo solo ciò che ci spetterebbe e che servirebbe a migliorare i servizi. Non vorremmo fare pagare ai cittadini anche quei servizi che invece servono ai turisti che ci vengono a trovare".La proposta di parte dell'IVA da fare tornare alle città d'arte è stata ben accolta anche dagli altri due assessori. "È opportuno parlarne tutte e tre insieme ed anche con le categorie economiche"."È comunque un'idea intelligente perché supererebbe la proposta della «city tax» da applicare al turista" ha aggiunto l'assessore Augusto Salvadori. (uc)