Cittadini comunitari, Diaw (La Sinistra): «No alle espulsioni per mancanza di reddito»
«Niente espulsione per i cittadini comunitari privi di reddito o residenza, solo una multa per il reato di ingresso clandestino: su questi due punti, sui quali aveva condotto una battaglia decisa, il Governo ha dovuto fare dietrofront». E' quanto ha dichiarato il consigliere Mbaye Diaw (La Sinistra).«Lo stop alle novità normative sulla libera circolazione e il soggiorno dei cittadini dell'Unione europea ha spiegato - è arrivato direttamente da Bruxelles, che ha minacciato di aprire una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia. Il Governo aveva mandato ad agosto il decreto legislativo alla Commissione europea, che ora ha espresso la sua contrarietà ufficiale all'ipotesi di prevedere le espulsioni per mancanza dei requisiti di reddito e di residenza. L'Europa su questi punti si è detta disposta ad accettare soltanto un "invito ad allontanarsi", che svuota di fatto l'inasprimento voluto dal governo. Il ministro dell'Interno Maroni ha così spiegato che le norme sui comunitari non saranno più cambiate. Maroni ha dichiarato: non sono d'accordo ma contro questo rifiuto non possiamo fare più nulla'».«Resta quindi in vigore ha aggiunto Diaw - il decreto 30 del 2007 con le modifiche apportate dall'ex ministro Amato nel febbraio scorso. In pratica i comunitari possono essere espulsi, "allontanati" nel gergo tecnico, per motivi di sicurezza dello Stato, ordine pubblico o pubblica sicurezza. Questi diventano "imperativi" quando si tengono comportamenti "che costituiscono una minaccia concreta, effettiva e grave ai diritti fondamentali della persona ovvero all'incolumità pubblica". Per quanto riguarda il reato di clandestinità, in Senato la sua portata sarà ridimensionata. Nel testo del disegno di legge in discussione la pena per l'ingresso irregolare in Italia non sarà più il carcere da sei mesi a quattro anni . Il reato quindi resta, ma la pena diventerà una multa. Molta propaganda per nulla. Sarebbe opportuna aprire un tavolo per affrontare il problema delle residenze». (fn)