"Mezza luna", presentate in Palazzo Vecchio le poesie di Pompeo Giannini, il poeta senza fissa dimora ospite nelle strutture di accoglienza del Comune

"Il malessere sociale", "Sotto un vuoto", "Sogno di essere un gabbiano", "Un deserto che fiorisce", "Se potessi" e "Avere coraggio". Sono solo alcune delle poesie, raccolte nel volume "Mezza luna", del poeta senza fissa dimora Pompeo Giannini, presentate stamani in Palazzo Vecchio dall'assessore all'accoglienza e integrazione Lucia De Siervo, dal giornalista Gianni Caverni e Nicola Paulesu coordinatore della Fenice, e lette dall'attore Alessio Ferruzzi."Con l'appuntamento di stamani – ha ricordato l'assessore all'accoglienza e integrazione Lucia De Siervo – dopo le due mostre nel cortile della Dogana, si conclude il ciclo di incontri sul tema dell'accoglienza come momento di riflessione anche culturale. Normalmente quando si parla di questo tema pensiamo ai servizi da offrire, ma in questo caso abbiamo voluto evidenziare l'attenzione, attraverso le due mostre fotografiche, e la sensibilità di chi vive quotidianamente nel disagio sociale, con la presentazione di una raccolta di poesie. Insomma è importante applicare anche i canoni culturali rispetto ai temi dell'accoglienza e dell'inclusione".Il volume "Mezza luna" raccoglie le poesie di Pompeo Giannini scritte tra il settembre 2006 e il gennaio 2007. Giannini è un poeta che viene dalla strada, che ha alle spalle un'esperienza da alcolista, alcuni anni passati in carcere (dall'età di 17 anni fino a 27) e quando esce è ormai un emarginato. Dal '96 è a Firenze, e dorme dove capita, sotto i cartoni, spesso sotto il ponte Vespucci, fino ad arrivare ad essere ospitato dalle strutture del Comune. "La poesia mi ha sempre aiutato e fatto compagnia – dice Pompeo Giannini – specialmente a superare la mia solitudine e spesso scrivo poesie d'amore"."Attraverso le parole di Pompeo – ha ricordato l'assessore De Siervo – troviamo tanto della ricchezza presente nel cosiddetto mondo delle persone che vivono in s tgrada, dei senza casa e di chi con loro cerca di costruire una via di sviluppo sostenibile per i singoli individui e la comunità". "E' un patrimonio umano e sociale – ha concluso l'assessore De Siervo – che dobbiamo ancora imparare ad ascoltare, a leggere e a comprendere". (pc)SEGUE FOTO TORRINI