Protesta riforma Gelmini, Bianchi (FI Pdl): "Partecipazione bassissima all'occupazione della Facoltà di Lettere e Filosofia"
"L'occupazione di questi due giorni presso la Facoltà di piazza Brunelleschi ha avuto una partecipazione bassissima da parte degli studenti - spiega Bianchi - alla quale hanno preso parte quotidianamente circa una cinquantina di persone, di cui molti esterni alla Facoltà stessa". "Le aule che sono state occupate hanno bloccato lo svolgimento di ben 20 corsi destinati ai corsi di laurea triennale e magistrale, che per scarsità di aule, sono stati invitati dalla presidenza della Facoltà a rimandare le lezioni o a farle nelle piazze della città o nei corridoi. "E' inaccettabile - prosegue Bianchi - che una protesta di pochi danneggi così tanti studenti, che stanno subendo disagi a causa dell'improvvisa interruzione della didattica a corsi iniziati. Si tratta di una protesta inammissibile, che non solo fa sì che il servizio pubblico non sia garantito a tempo indeterminato, ma che rischia di provocare danni agli ambienti dell'Ateneo. Anche oggi - sottolinea Bianchi sono stati avvistati persino dei cani, come possiamo vedere dalle foto pubblicate sul sito www.sosconsigliere.it. All'interno dell'edificio occupato, nonostante il cartello di divieto posto all'ingresso"."E' forse questa l'autorevole protesta di questi studenti, che durante l'assemblea convocata a margine della manifestazione di martedì scorso avevano promesso ai loro colleghi non solo di non interrompere in alcun modo la didattica, ma che avevano sottolineato come, secondo loro, la creazione di laboratori sulla riforma sarebbe stata una occasione importante per approfondire il decreto del Governo? Ma che adesso invece si trasformano da laboratori sulla riforma si fanno a laboratori di disegno - ironizza Bianchi - in quanto sembra che i partecipanti stiano producendo più che altro cartelloni e collage che altro". "Intanto - conclude Bianchi - gli studenti che annualmente pagano rette molto consistenti, e gravose per alcuni, subiscono la prepotenza di pochi, i quali, mascherati da paladini della protesta, sfruttano questa occasione per "okkupare" a scapito del profitto di molti". (pc)