Stella (FI-Pdl): «L'assessore Daniela Lastri si vergogni per l'uso strumentale delle istituzioni»

«L'assessore Daniela Lastri si vergogni per l'uso strumentale delle istituzioni». Lo ha detto il consigliere Marco Stella (FI-Pdl).«In questi anni di amministrazione di centrosinistra – ha commentato - abbiamo assistito a tutto e di più ma quello che è successo oggi nel Salone dei Duecento dimostra la totale assenza del rispetto delle istituzioni da parte dell'assessore alla pubblica istruzione. Incontrando un gruppo di studenti, l'assessore Lastri si è esibita in una vera e propria arringa contro la riforma Gelmini, usando toni che non si addicono ad un assessore e mancano di tatto istituzionale nei confronti di un Ministro della Repubblica».«Per l'utilizzo del Salone dei Duecento esistono precise disposizioni – ha ricordato l'esponente del centrodestra – secondo l'articolo 1 del disciplinare d'uso il Salone può essere usato per conferenze, convegni, manifestazioni, artistiche, culturali e scientifiche, mostre che abbiano comunque rilevanza non solo a livello cittadino ma anche nazionale. Ci chiediamo dunque chi ha chiesto il Salone dei Duecento per quest'arringa improvvisata. Gravi, se confermate, sarebbero poi le dichiarazioni dell'assessore che avrebbe esortato gli studenti a continuare l'occupazione e a resistere contro la riforma del Ministro Gelmini. Come può un rappresentante delle istituzioni dare il suo appoggio a chi occupa una struttura pubblica?».«Senza dimenticare – ha aggiunto Stella – che l'assessore Lastri si è candidata a sindaco: come può un politico che ambisce a diventare primo cittadino sostenere le occupazioni? L'assessore Lastri ha il diritto a manifestare le proprio opinioni politiche, anche criticando i contenuti della riforma della scuola. Tuttavia non può utilizzare una sede istituzionale per una strumentalizzazione politica».«Come ha sottolineato più volte il Ministro Gelmini – ha concluso il consigliere di Forza Italia – obiettivo della nuove norme non è una riforma strutturale della scuola. Si tratta, piuttosto, di una serie di provvedimenti concepiti per iniziare a mettere al centro della scuola non lo Stato, e neanche i problemi sociali, bensì l'educazione dell'alunno e dello studente». (fn)