Nel Salone de' Dugento il convegno dell'Associazione Trisomia 21. L'assessore Cioni: "Continua il nostro impegno per garantire servizi migliori alle persone disabili e alle loro famiglie"
"A Firenze esiste una comunità silenziosa che non protesta ma cui come amministrazione e società dobbiamo prestare sempre maggiore attenzione. Si tratta delle persone che rientrano nelle cosiddette fasce deboli, come i disabili, le persone affette da malattie mentali, quelle che sono non autosufficienti, solo per citarne alcune. Negli anni molto è stato fatto ma molto resta ancora da fare. Oggi in questo convegno parliamo di ragazzi e di adulti down. Come Amministrazione abbiamo lavorato molto su questo settore e i risultati che possiamo vantare sono stati resi possibile anche grazie al continuo impegno dell'Associazione Trisomia 21".È quanto dichiara l'assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Graziano Cioni nel corso del suo intervento introduttivo al convegno "Siamo diventati grandi
e ora? Esperienze territoriali a confronto" in programma oggi nel Salone de' Dugento di Palazzo Vecchio."Rispetto al passato, quando la persona down spesso veniva tenuta nascosta e i servizi erano molto limitati se non inesistenti, molto è stato fatto. Adesso i ragazzi e gli adulti down hanno la possibilità di andare a scuola, di lavorare, di vivere una vita normale'. Certo aggiunge l'assessore si può fare meglio e il nostro impegno va in questa direzione, anche se con le politiche annunciate dal governo mi sembra che si torni al passato. Non voglio fare polemica, ma come presidente della Società della Salute non posso che essere preoccupato della riforma della scuola proposta dal governo".L'assessore Cioni, tra i risultati, ricorda la nuova sede dell'associazione e l'annesso centro di riabilitazione presso il Villino Ogier. "Un risultato raggiunto con fatica, una promessa mantenuta. Siamo riusciti a liberare i locali, un tempo occupati da un gruppo di cittadini somali richiedenti asilo e a sistemarli. Dobbiamo ancora terminare ma lo faremo non appena troveremo le risorse". E sono proprio le risorse il vero problema, come sottolinea ancora l'assessore. "Gli interventi che abbiamo portato avanti e i progetti in ponte sono finanziati con fondi comunali e regionali, ma dobbiamo coinvolgere anche gli altri enti pubblici e i soggetti privati perché è necessario dare risposte sempre più strutturate ai bisogni dei ragazzi down e ai loro familiari, soprattutto per quanto riguarda il dopo di noi, ovvero i servizi per le persone down una volta che i genitori sono deceduti. Come Amministrazione conclude l'assessore Cioni siamo contrari all'istituzionalizzazione a priori e per questo abbiamo privilegiato altre soluzioni, per esempio le case famiglia dove i ragazzi down riescono a vivere in modo autonomo".È il direttore della direzione sicurezza sociale del Comune Andrea Francalanci ad illustrare i risultati di alcune esperienze progettuali a Firenze, esperienze che hanno l'obiettivo di favorire l'attivazione di percorsi di autonomia reale per le persone disabili in generale e per i ragazzi affetti da sindrome di down in particolare. "Nel sistema di welfare italiano la prima istituzione assistenziale è indiscutibilmente la famiglia, garanzia di assistenza ma a volte anche un ostacolo per la crescita della persona con disabilità. Questo comporta che una persona con disabilità rischi di diventare grande' solo nel momento in cui perde i genitori. Invece è importante che questo accada prima e i progetti che l'Amministrazione ha realizzato in questi anni come pure quelli in corso di realizzazione vanno in questa direzione". Tra i progetti già attivati citati da Francalanci "Casa Armonica" (una villetta a Brozzi con sette posti di ospitalità permanente e uno di ospitalità d'emergenza, aperta dal luglio 2006 e gestita dalle cooperative sociali Matrix e Il Girasole), "La Casina" (un casolare di campagna a Cercina con tre posti di ospitalità permanente, tre a rotazione e uno per ospitalità temporanea di emergenza. La struttura ha iniziato a funzionare nel novembre 2006 ed è gestita dall'Associazione di volontariato La Fonte che nella stessa sede conduce anche un centro diurno di socializzazione frequentato da sei persone) e "Casa Viola" (un appartamento a Casellina e che prevede l'ospitalità temporanea di quattro persone per un periodo di due settimane circa. Il servizio è stato attivato nel 2002 su progetto del Comune con fondi della Regione). Per quanto riguarda i progetti di prossima attivazione, Francalanci cita gli "Appartamenti Anpas" (tre appartamenti in via Canova presso la nuova sede dell'Anpas inaugurata sabato scorso e che sarà in grado di ospitare sei persone con disabilità. Si tratta di due alloggi non protetti ma con la presenza di un operatore in grado di svolgere servizio di assistenza e di un alloggio invece per due persone autonome. Gli appartamenti entreranno in funzione a gennaio) e il progetto "Insieme per crescere" promosso dall'associazione Trisomia 21. Si tratta della ristrutturazione di una dependance del Villino Ogier dove attivare percorsi di autonomia a rotazione per due persone. I lavori sono in corso (con fondi regionali pari a 30.000 euro) e dovrebbero terminare a marzo 2009. (mf)