Brigate Internazionali, Pettini (capogruppo de La Sinistra): "Una parte della destra non riesce a fare ancora i conti con la propria storia"

"Il consigliere Cellai alza un gran polverone sulle Brigate Internazionali per offuscare la vera notizia: una parte della destra italiana, in contrapposizione anche verso dichiarazioni del Presidente della Camera Fini, non riesce a fare i conti con la propria storia". E' quanto sostiene il capogruppo de La Sinistra in Palazzo Vecchio Luca Pettini che aggiunge: "Una parte della destra non rende omaggio alle vittime del franchismo e delle dittature fasciste come quella portoghese e quella dei generali argenti che, tra l'altro, uccisero tante persone di origine italiana. Infatti ieri Cellai e Donzelli non hanno partecipato al voto. Noi della sinistra abbiamo fatto i conti con il nostro passato ed abbiamo approvato e proposto toponimi che rendevano omaggio a chi si è sollevato contro i regimi autoritari del socialismo reale, votando senza problemi i toponimi "Rivoluzione Ungherese" e "Primavera di Praga". Riteniamo che Firenze debba affrontare con equilibrio la storia del Novecento, rendendo omaggio alle lotte per la libertà, ovunque siano avvenute"."Le Brigate Internazionali- spiega pettini- furono un movimento di gruppi di volontari che si recarono in Spagna per appoggiare il legittimo esercito repubblicano e combattere le forze golpiste e filofasciste comandate dal generale Francisco Franco durante la guerra civile spagnola".Ne fecero parte giovani e le appoggiarono persone provenienti da tutto il mondo, tra cui famosi intellettuali come Ernest Hemingway, George Orwell, Simone Weil. Fra gli italiani, Carlo Rosselli, Emilio Lussu, Ilio Barontini, Randolfo Pacciardi (ministro della difesa dal 1948 al 1953), Pietro Nenni, Luigi Longo, Giovanni Pesce, Giandante X, Francesco Leone.Monumenti alle Brigate Internazionali sono stati eretti in tutto il mondo. Per esempio a Seattle, Londra, Berlino, Stoccolma, Berlino, Camberra, Ottawa, San Francisco. Le foto di alcuni di essi si trovano sul sito (http://en.wikipedia.org/wiki/International_Brigades)."Del resto – conclude Luca Pettini- , anche il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, nel commemorare Giovanni Pesce ebbe a dire le seguenti parole: "Il suo impegno per la libertà si è tradotto in una coraggiosa lotta in prima linea durante gli anni della dittatura nazifascista, quando divenne protagonista della Resistenza e, ancor prima quando, giovanissimo, scelse di combattere per la democrazia in Spagna. Per questo desideriamo offrire Palazzo Marino per l'ultimo saluto che gli vorranno dare i milanesi e tutti gli italiani". (lb)