Di Giorgi e Nardella (PD): «Il decreto Brunetta disperde un patrimonio di esperienze e professionalità del Cnr di Firenze»

«Il governo, con il Decreto Brunetta, ha deciso di ‘abolire' i giovani dal CNR, disperdendo un patrimonio di professionalità e di eccellenze sviluppatosi nel campo della ricerca nel corso degli ultimi anni». Rosa Maria Di Giorgi, vicecapogruppo del Partito Democratico, ed il consigliere Dario Nardella sono intervenuti nella seduta di oggi dell'assemblea di Palazzo Vecchio per presentare un ordine del giorno in cui si sottolinea «l'estrema difficoltà in cui rischia di trovarsi anche il CNR di Firenze, se il Parlamento e il Governo non ritireranno l'emendamento governativo al DDL 1441 quater che comporta la soppressione del processo di stabilizzazione e la limitazione delle possibilità di attribuire contratti a tempo determinato e Co.co.co", chiedendo al Sindaco Domenici di intervenire presso il governo per scongiurare provvedimenti che "mettano a rischio l'esistenza stessa della ricerca pubblica italiana».«Si parla della necessità di ridurre le spese – hanno aggiunto Rosa Maria Di Giorgi e Dario Nardella - ma non c'è nulla di più falso, in quanto le varie forme di lavoro flessibile sono nella quasi totalità finanziate per mezzo di risorse provenienti da imprese e da contratti o progetti di ricerca esterni, che non gravano sulla dotazione ordinaria dei singoli istituti né tantomeno sulla dotazione del CNR nazionale, anzi tali fondi vengono acquisiti proprio grazie al lavoro congiunto di ricercatori strutturati e non strutturati. Per capire l'entità dei tagli, basti pensare che al polo scientifico di Sesto i precari, nelle varie forme di contratto a termine, co.co.co, borse e assegni, rappresentano il 42 per cento del personale, 241 a fronte di 338 strutturati».«I recenti provvedimenti governativi – hanno concluso - tagliando le piante organiche del 10 per cento, bloccano di fatto il turn over e le stabilizzazioni in corso, e rischiano di disperdere un patrimonio di competenze necessarie al nostro sistema della ricerca, competenze che ne hanno permesso la sopravvivenza nonostante la progressiva riduzione di personale e finanziamenti». (fn)