Sgombero via Pergolesi, gli assessori Cioni e De Siervo: "Un incontro con i parlamentari fiorentini per individuare iniziative a sostegno dei rifugiati somali"
Un incontro con i parlamentari eletti a Firenze per individuare iniziative a sostegno dei rifugiati somali. È quanto propongono l'assessore alle politiche sociosanitarie Graziano Cioni e l'assessore alle politiche dell'accoglienza e dell'integrazione Lucia De Siervo che questa mattina hanno scritto una lettera indirizzata ai parlamentari, di ogni schieramento, eletti a Firenze.L'assessore Cioni ha annunciato l'iniziativa in consiglio comunale nel corso della risposta ad una domanda di attualità sullo sgombero dell'immobile di proprietà dell'Inpdap in via Pergolesi. "Abbiamo deciso di coinvolgere i parlamentari di ogni schieramento dopo che ancora una volta in questi giorni abbiamo avuto occasione di verificare la drammaticità delle condizioni di vita di gruppi di immigrati somali nella nostra città, vera e propria emergenza igienico-sanitarie ed umanitaria. Una emergenza che abbiamo cercato di affrontare con i mezzi limitati a disposizione dell'Amministrazione comunale. Crediamo infatti ha aggiunto l'assessore Cioni che i rappresentanti di una città che può parlare all'intero paese e non solo dovrebbero farsi promotori di iniziativa bipartisan a livello parlamentare per dare risposta a primarie esigenze umanitarie e a una più puntuale definizione dello status di profugo". L'incontro è stato fissato per lunedì prossimo in Palazzo Vecchio.Tornando allo sgombero, disposto da un'ordinanza del sindaco, l'assessore Cioni ha sottolineato che "con questa operazione abbiamo dato una risposta a questi cittadini che sono qui perché hanno richiesto asilo politico. Non era umanamente tollerabile lasciare ancora queste persone vivere in quelle condizioni senza acqua corrente o corrente elettrica". A questo proposito l'assessore Cioni ha ricordato inoltre come l'Azienda sanitaria di Firenze dopo alcuni sopralluoghi avesse rilevato una situazione di estremo degrado e la presenza di condizioni gravemente insalubri per gli occupanti (con il concreto rischio dell'insorgenza di patologie trasmissibili al momento anche se non si sono verificati episodi epidemici) oltre che lesive dell'igiene pubblica.Alle operazioni di sgombero hanno partecipato Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Municipale, Protezione civile del Comune di Firenze, funzionari e personale della direzione sicurezza sociale, Ataf e Linea (che hanno trasportato i gruppi di somali verso le diverse sistemazioni). Per quanto riguarda le sistemazione alternative per 117 somali occupanti l'immobile di via Pergolesi, una parte ha occupato gli ex magazzini del Meyer in via Luca Giordano. L'Amministrazione comunale, dopo un sopralluogo, ha fornito tre wc chimici (per una spesa di 450 euro al mese più IVA) e 29 brandine (già nella disponibilità della Protezione civile del Comune).Un nucleo familiare di 4 persone (padre, madre e due figli minori) è stato sistemato un miniappartamento all'Albergo Popolare di via della Chiesa e non sono previste spese a carico del Comune. Sono 32 i somali che hanno trovato posto nell'ostello di via del Leone destinato al turismo sociale e in inverno all'emergenza freddo: in questo caso il costo è 8 euro al giorno.Sabato al momento dello sgombero l'Amministrazione aveva organizzato la sistemazione anche per ulteriori 50 somali in alcune case mobili presso il campeggio a 4 stelle "Il Girasole" a Figline Valdarno. I cittadini stranieri, una volta arrivati sul posto accompagnati con pulmann, hanno deciso di non rimanere chiedendo di essere riportati a Firenze. Di questi 50 una parte (una decina) si sono aggiunti ai connazionali che hanno occupato gli ex magazzini di via Luca Giordano e i rimanenti sono andati nelle altre occupazioni in atto in città.Dopo il trasferimento degli occupanti, sono stati saldati e murati e vari ingressi dell'edificio in via Pergolesi che sarà vigilato notte e giorno. Sarà cura dell'Inpdap provvedere alle operazioni di pulizia e bonifica. (mf)IN ALLEGATO IL TESTO DELLA LETTERA INVIATA AI PARLAMENTARIAncora una volta in questi giorni abbiamo avuto occasione di verificare la drammaticità delle condizioni di vita di gruppi di immigrati somali nella nostra città, vera e propria emergenza igienico-sanitarie ed umanitaria che abbiamo cercato di affrontare con i mezzi limitati a disposizione dell'Amministrazione comunale.Se, come sappiamo, non può esservi una "graduatoria" dei drammi individuali e collettivi che sottendono alla immigrazione di cittadini extracomunitari, regolari e non, certamente esiste una specificità della condizione degli immigrati provenienti dalla Somalia.La Somalia è dilaniata dalla guerra da decenni, le condizioni di vita di queste popolazioni sono tragiche a partire dalla mortalità infantile che è ai più alti livelli nel mondo (la Somalia è uno dei due paesi al mondo che non ha ratificato il trattato internazionale per l'infanzia).Ma la Somalia è anche legata, storicamente e culturalmente, alla nostra storia (lo sciagurato periodo "coloniale" prima ed il protettorato poi nel XX secolo).I somali che entrano nel nostro paese fuggendo dalla guerra civile sono a tutti gli effetti profughi e come tali, espletate le necessarie verifiche, hanno o, per meglio dire, dovrebbero avere il riconoscimento dello status di profugo, con tutto ciò che da questo consegue sul piano dei diritti internazionalmente riconosciutiCiò che come è noto non avviene come dovrebbe.Credo i parlamentari fiorentini, rappresentanti di una città che può parlare all'intero paese e non solo dovrebbero farsi promotori di iniziativa bipartisan a livello parlamentare per dare risposta a primarie esigenze umanitarie e a una più puntuale definizione (e applicazione effettiva) dello status di profugo".