Tariffe idriche e rapporti Ato 3-Publiacqua, la comunicazione dell'assessore Albini in consiglio comunale
Questo il testo della comunicazione dell'assessore alle società partecipate Tea Albini in consiglio comunale su tariffe idriche e rapporti fra Ato 3 e Publiacqua:Il 16 luglio 2008 il Comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche (CoViRi) ha prescritto all'Ato 3 "Medio Valdarno" di recuperare la somma di 6,2 milioni di euro riconosciuta a Publiacqua con l'atto di transazione del luglio del 2007 e inserita, con la revisione del luglio del 2007, nelle tariffe del servizio idrico integrato.Ai sensi dell'articolo 161 comma 4 del D.Lgs. 152/2006, il CoViRi è chiamato a "verificare la corretta redazione del piano d'ambito, esprimendo osservazioni, rilievi e prescrizioni sugli elementi tecnici ed economici e sulla necessità di modificare le clausole contrattuali e gli atti che regolano il rapporto tra le Autorità d'ambito e i gestori in particolare quando ciò sia richiesto dalle ragionevoli esigenze degli utenti".A seguito di alcune segnalazioni pervenute nell'autunno del 2007, il CoViRi aveva avviato un'istruttoria su i due provvedimenti di revisione tariffaria (sia quello approvato nel maggio del 2006 che nel luglio del 2007 dall'Autorità di Ambito) e sull'atto di transazione.Nel novembre del 2007 il CoViRi ha richiesto all'Autorità chiarimenti in merito a vari aspetti e l'Autorità ha fornito le relative spiegazioni e dettagli.Al termine di tutta l'istruttoria il CoViRi non ha contestato alcuno dei contenuti dei provvedimenti di revisione tariffaria tranne quello relativo all'atto di transazione.Con questa comunicazione intendo fare chiarezza sia sui contenuti dell'atto di transazione che sul percorso che ha portato l'Autorità e Publiacqua a ricorrere alla transazione. Si spiegherà, inoltre, la modalità prevista nell'atto di transazione e nel Piano di Ambito per la corresponsione dell'importo a Publiacqua chiarendo che in alcun modo le attuali tariffe sono gravate dall'importo riconosciuto con l'atto di transazione. Voglio subito specificare che gli atti di cui stiamo parlando sono tutti atti pubblici e accessibili sul sito dell'Ato.1 La controversia AATO-PubliacquaFin dalla prima revisione tariffaria erano emerse tra l'Autorità e Publiacqua difformità di vedute su vari aspetti: il conguaglio sugli ammortamenti, il meccanismo di efficientamento dei costi operativi, l'ammontare dei costi operativi stessi, le rettifiche dei costi per i comuni del Vardarno aretino, l'appartenenza delle prestazioni accessorie e dell'acqua venduta all'ingrosso ai ricavi regolati, l'appartenenza degli scarichi industriali in pubblica fognatura al servizio idrico integrato e altre questioni.Nel tempo l'Autorità e Publiacqua hanno trovato un accordo su vari aspetti; sono rimaste posizioni diverse sulle prestazioni accessorie, l'acqua venduta all'ingrosso, gli scarichi industriali in pubblica fognatura, le rettifiche per i comuni del Valdarno aretino.Nell'anno 2007 l'Autorità di Ambito ha redatto un nuovo Piano di Ambito, per tener conto dell'ingresso di sei Comuni dell'area Chianti (Bagno a Ripoli, Barberino Val d'Elsa, Impruneta, Greve in Chianti, San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa) nell'affidamento dei Servizio Idrico Integrato a Publiacqua SpA.Nell'occasione Publiacqua ha riproposto le proprie richieste circa una serie di questioni ancora oggetto di valutazioni diverse da parte dell'Autorità di Ambito.Prestazioni accessorie e acqua venduta all'ingrossoRicordo che per prestazioni accessorie si intendono quelle attività accessorie al servizio idrico ordinario per le quali l'utente che ne fa richiesta paga specifiche tariffe (sono ovviamente escluse da queste attività gli allacciamenti sul servizio acquedotto, fognature e depurazione). Parliamo invece delle prestazioni di voltura utenze, di subentro, di riapertura contatore, diritto di chiamata, ecc. A differenza dell'Autorità di Ambito, Publiacqua ha sempre sostenuto che tali prestazioni accessorie non rientrassero nel servizio idrico integrato e quindi che i costi relativi a tali prestazioni non fossero inclusi tra quelli del servizio idrico integrato e che le relative tariffe venissero definite riconoscendo un margine all'azienda. Lo stesso per quanto riguarda l'acqua venduta all'ingrosso. A sostegno della propria posizione Publiacqua ha sempre fatto rilevare che altri Ambiti della Toscana (Ato 2, Ato 4, Ato 6) avevano seguito questa impostazione.Scarichi industriali in pubblica fognaturaPer scarichi industriali si intendono le acque reflue scaricate in pubblica fognatura da edifici o installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento. Anche in questo caso l'Autorità di Ambito ha sempre considerato tale attività facente parte del servizio idrico integrato. Publiacqua ha invece sempre sostenuto che la gestione degli scarichi industriali in pubblica fognatura non faccia parte del servizio idrico integrato e che quindi debba costituire un'attività sui cui poter ottenere un margine almeno del 25%. Anche in questo caso a sostegno della propria posizione Publiacqua portava l'esempio di altre Ato della Toscana.Rettifiche per i Comuni del Valdarno aretinoNel primo piano di ambito, per l'anno 2002 la tariffa e i relativi ricavi spettanti al gestore erano stati calcolati tenendo conto della gestione del servizio idrico integrato anche nei comuni del Valdarno aretino (Cavriglia, Pian di Scò e San Giovanni Valdarno). Questi comuni per il solo anno 2002 hanno continuato invece la gestione in economia. In considerazione di ciò, l'Autorità ha provveduto a rettificare i dati previsti nel piano di ambito per l'anno 2002. In questo caso la divergenza ha riguardato il criterio di rettifica seguito dall'Ato.2 La scelta dell'atto di transazionePer mettere fine al lungo contenzioso che non poteva avvalersi di alcun orientamento giurisprudenziale e vedeva altre Autorità di Ambito toscane assumere posizioni difformi rispetto a quelle sostenute da Ato 3 è stato ritenuto opportuno ricorrere alla sottoscrizione di un atto di transazione che comprendesse l'insieme delle questione ancora irrisolte.L'atto di transazione è stato approvato dall'assemblea di ambito il 26 marzo 2007 (delibera 1/2007).3 L'Importo dell'atto di transazione ed il suo inserimento nelPiano di AmbitoCon l'atto di transazione, a fronte del riconoscimento di 6,2 milioni di euro, Publiacqua ha rinunciato a vantare le proprie pretese sia sul passato che sul futuro in merito a prestazioni accessorie, scarichi industriali, acqua venduta all'ingrosso e maggiori conguagli per l'anno 2002 relativamente al Valdarno aretino.Precisamente l'atto di transazione così recita all'articolo 4 dei "Patti e Condizioni":"Publiacqua riconosce ed accetta, come compensativo della gestione del SII, il livello di ricavi garantiti conseguente all'applicazione della tariffa approvata dall'Autorità con la deliberazione assembleare 1/2006 per tutto il periodo fino al 2006 e rinuncia a vantare qualsivoglia ulteriore pretesa di maggiori ricavi derivante dalla gestione del SII fino a tutto il periodo 31 dicembre 2006.Publiacqua rinuncia a vantare le pretese di cui in premessa al punto 8 e qualsivoglia ulteriore pretesa in ordine alle prestazioni accessorie e agli scarichi delle acque reflue industriali in pubblica fognatura per il periodo residuo di affidamento, dal 2007 al 2021, accettando, pertanto, quanto deliberato dall'Autorità con la deliberazione 1/2006 la quale ricomprende dette attività nell'ambito del SII e della tariffa quale disciplinata dal DM 1 agosto 1996."L'atto di transazione prevede che Publiacqua non ottenga immediatamente l'importo concordato, ma che venga conseguito dalla società con le stesse modalità con cui avviene quello relativo al conguaglio dello scostamento dei ricavi sul periodo passato. Secondo la Convenzione di affidamento il conguaglio sui ricavi avviene normalmente attraverso le tariffe del triennio successivo. Nell'atto di transazione viene quindi parimenti specificato che l'imputazione avverrà nel triennio successivo puntualizzando tuttavia che potranno essere presi diversi accordo tra le parti.Nel luglio del 2007 nel redigere lo sviluppo tariffario del nuovo Piano di Ambito, l'Autorità aggiunge quindi l'importo dell'atto di transazione a quello dei conguagli calcolati sugli scostamenti dei ricavi del periodo trascorso. Il Piano viene approvato dall'assemblea di Ambito l'11 luglio 2007.Essendo l'importo dell'atto di transazione quello che ha origine più recente sarà quindi pagato per ultimo. Non si può pertanto sostenere che nelle attuali tariffe siano già compresi gli effetti dell'atto di transazione. Comunque al fine di fare estrema chiarezza sulla questione il Consiglio d'Amministrazione di Ato 3 nella seduta del 22 settembre 2008 ha approvato una proposta di delibera per la prossima Assemblea ad integrazione del Piano di Ambito con la quale sia espressamente specificato che l'aumento tariffario conseguente ai conguagli per l'importo della transazione avverrà nel 2011.Per fornirvi un quadro complessivo, sul periodo 2002-2006 l'Autorità ha approvato di riconoscere al gestore conguagli sui mancati ricavi complessivamente pari a 26.968.625 euro. A questi sono stati aggiunti i 6,2 milioni della transazione arrivando alla cifra di 33.168.625 euro. Tale ammontare complessivo è stato così ripartito sulle diverse annualità: 1.810.062 (2006), 74.783 (2007), 4.341.131 (2008), 8.453.131 (2009), 10.652.372 (2010), 7.836.360 (2011).4 Sviluppi futuriAvverso la deliberazione del Co.Vi.Ri il Consiglio d'Amministrazione dell'Autorità ha deciso di proporre all'assemblea dell'AATO di impugnare l'atto davanti al TAR del Lazio (i termini per fare ricorso scadono il 7 novembre 2008). Stessa decisione è stata assunta dal Consiglio d'Amministrazione di Publiacqua che, con l'atto di transazione, decise di rinunciare al complesso delle partite che erano ancora rimaste irrisolte nel rapporto con l'Ato 3.(fd)