Nocentini (Rifondazione): «Inaccettabile e di dubbia legittimità l'ipotesi di procedere con emendamenti sull'area di Castello»

Questo il testo dell'intervento di Anna Nocentini, capogruppo di Rifondazione Comunista:«L'assessore Biagi comunica stamani in terza Commissione consiliare l'intenzione di arrivare all'approvazione del Piano Strutturale entro novembre prossimo.Dai giornali apprendiamo che la Giunta ieri ha deciso, su proposta dello stesso assessore, di procedere con due emendamenti alla delibera di giunta di controdeduzioni alle osservazioni al Piano Strutturale, emendamenti relativi alla UTOE 22 Campo Marte e all'UTOE 2 Castello, che prevedono il trasferimento delle attività sportive dal Franchi per "rigenerare" la zona, e l'inserimento dello stadio e attrezzature per il tempo libero e la cultura a Castello.Anche se si trattasse di modesti cambiamenti, e non è questo il caso, trasparenza e più che altro rispetto dei diritti dei cittadini imporrebbero la riapertura della fase di osservazioni su queste due UTOE, perché fuori dai percorsi previsti, a garanzia di tutti, le proposte dell'Amministrazione non hanno più valore di quelle dei cittadini, pena un evidente abuso di potere.Ma nel caso in questione si tratta di cambiare in modo fortissimo la "mission"delle UTOE, prevedendo l'inserimento di strutture e funzioni in una zona già molto carica, nella quale la presenza dell'aeroporto, dell'uscita autostradale, delle attività industriali… hanno fatto sì che già sia stata definita "problematica" dal punto di vista dell'impatto ambientale nel Piano regionale di risanamento della qualità dell'aria, recentemente approvato, che cioè l'area metropolitana Firenze-Prato sia una delle 4 zone di risanamento in Toscana in cui si supera almeno un valore limite per sostanza inquinante.Vale la pena ricordare che in quella zona sono già previsti interventi di grande consistenza come l'impianto di incenerimento dei rifiuti, il Polo Oncologico, la ristrutturazione dell'aeroporto e quindi l'area della piana subirà modificazioni significative dal punto di vista degli impatti ambientali presumibilmente peggiorative, ai quali ora si vuole aggiungere il carico non solo di uno stadio, ma di ulteriori funzioni recettive, espositive e commerciali .Sul piano urbanistico è dubbia la legittimità di procedere con una banale procedura amministrativa una modificazione di tale portata del piano strutturale, attraverso emendamenti.Sulla questione hanno espresso le loro opinioni i sindaci dei Comuni contermini, la Provincia e la Regione per la evidente centralità dell'area: è necessario quindi prevedere l'equivalente di un Piano Strutturale della piana, per riprogettare tutta l'area, a partire dalle infrastrutture per la mobilità, e di far precedere a questo la Valutazione Ambientale Strategica per tutta la piana fiorentina.Deve cessare la logica della politica del carciofo all'incontrario dove si continua ad uno ad uno ad aggravare ulteriormente un'area così "problematica". Paradossalmente potremmo dire ben venga lo stadio ma esca l'inceneritore».(fn)