Scuola Boccaccio, Bianchi: "La scuola rimanga un luogo neutro"
"Assolutamente sbagliata la forma di protesta adottata da alcune maestre della scuola elementare "Boccaccio" di Firenze - commenta Jacopo Bianchi consigliere comunale FI-PdL sulla protesta avvenuta ultimamente da alcuni docenti della scuola primaria contro il "maestro unico" voluto dal ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini."Non può essere ammesso e consentito - commenta Bianchi - l'uso della comunicazione alle famiglie nei diari o nei libretti scolastici ai fini dell'adesione ad una protesta politica, che farebbe bene a rimanere fuori dai cancelli delle scuole e, soprattutto, fuori dal coinvolgimento degli studenti della scuola primaria"."Invito tutti i genitori che abbiano ricevuto questo tipo di comunicazione ad ignorarla, in quanto si tratta di una diffusione assolutamente illecita ed impropria nell'ambito scolastico. Non temano, dunque, rappresaglie od inimicizie da parte del personale docente - precisa Bianchi - in quanto, sono certo che il Dirigente scolastico della scuola "Boccaccio" vorrà richiamare i suddetti maestri, nonché provvedere ad una più opportuna gestione della protesta sul decreto Gelmini, che, seppur legittima, deve rimanere al di fuori dal contesto della didattica e della normale vita all'intero della scuola"."Colgo dunque l'occasione per invitare docenti e sindacati a voler legittimamente proseguire la loro protesta e le loro rimostranze senza coinvolgere strumentalmente i nostri ragazzi - prosegue Bianchi - perché si tratterebbe di una forma poco corretta ed impropria, che rischierebbe soltanto di gettare ombra e discredito su quello che potrebbe essere, invece, un dibattito interessante circa il futuro della didattica nella scuola primaria"."L'Ufficio Scolastico provinciale non rimanga al di fuori di questo argomento - conclude Bianchi - e promuova immediatamente un tavolo di concertazione tra dirigenti scolastici e rappresentanze dei docenti al fine di garantire una forma di protesta consona più all'ambiente scolastico, anzitutto senza il coinvolgimento strumentale di studenti e genitori". (pc)