Dimissioni assessore Gozzini, De Zordo (Unaltracittà): «Nuovo stadio senza fare regali a Ligresti e danneggiare la salute dei cittadini»
Questo il testo dell'intervento Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo:«E' stata un'uscita inaspettata quella di Giovanni Gozzini, che finora molto aveva taciuto nel suo ruolo di assessore alla cultura. Evidentemente è stato sollecitato dall'idea di un nuovo e prestigioso stadio, lanciata dal patron della Fiorentina, che ha appassionato tutta la città. In primo luogo gli abitanti del quartiere intorno all'attuale stadio, stanchi di vivere sotto assedio durante le partite; poi i tifosi viola, che sognano di avere una struttura all'altezza di una grande squadra. Ma più appassionati di tutti scommettiamo che sono i costruttori edili, pronti a raccogliere un business che può andare dai 200 ai 500 milioni di euro. Il sindaco Domenici - seguito a ruota da tutti i candidati alle primarie del Pd ha subito dato l'ok all'operazione anche a costo di sacrificare un parco di 80 ettari, l'unica compensazione concessa da Ligresti in cambio della edificazione di oltre un milione e trecentomila metri cubi di cemento.Prestigioso cemento anche nel parco, quindi, e rivalutazione della contigua area Ligresti. E pensare che, per densità di verde urbano, i fiorentini sono sotto la media nazionale. Intanto l'assessore alla cultura fa un'uscita inaspettata e denuncia l'operazione come "molto scorretta e al limite dell'illegalità"; ma il sindaco, accolte le sue dimissioni, insiste a voler inserire lo stadio nel Piano strutturale - al di fuori di quanto previsto dalla legge urbanistica con una semplice delibera di Giunta. A questo punto non resta che attendere gli appassionati della legalità, per garantire a Firenze sì uno stadio nuovo e prestigioso, senza fare ulteriori regali a Ligresti e senza danneggiare la salute della collettività. Perché non lasciare il parco e costruire lo stadio nell'area destinata ad una peraltro inutile espansione edilizia? Che ne pensa il nuovo assessore alla cultura, che già aveva la delega allo sport?».(fn)