Immigrazione, Donzelli (AN-Pdl): «Il Comune celebra i matrimoni dei clandestini»
«Per sposarsi in Comune gli extracomunitari non devono mostrare il permesso di soggiorno. Così facendo i clandestini possono fare matrimoni combinati per diventare italiani». E' quanto denuncia Giovanni Donzelli, consigliere comunale di AN-Pdl e componente l'esecutivo nazionale di Alleanza Nazionale.«Per sposarsi in Comune - ha spiegato l'esponente del centrodestra - è sufficiente che uno straniero mostri il passaporto e un documento che attesti di essere libero da vincoli matrimoniali, non serve nè il visto turistico nè il permesso di soggiorno. E' paradossale che se un agente della polizia municipale, dipendente del Comune, ferma per strada uno straniero, giustamente ne verifica il permesso di soggiorno, mentre l'amministrazione, come istituzione, non ne verifica i titoli per soggiornare sul suolo italiano prima di compiere un atto anagrafico vincolante per ottenere la cittadinanza».«E' inutile parlare di sicurezza e legalità - ha aggiunto Donzelli che sulla questione ha presentato un'interrogazione e una mozione - quando le istituzioni hanno comportamenti a dir poco ambigui. Mi batterò personalmente per rimediare a questa grave carenza. Il comune di Firenze non può essere complice nei matrimoni combinati per i clandestini. Per sposarsi deve essere necessario mostrare di essere legalmente presenti sul suolo italiano». (fn)