Progetto nuovo stadio, Nocentini (Rifondazione): «Il sindaco sta esautorando il consiglio comunale»

Questo il testo dell'intervento di Anna Nocentini, capogruppo di Rifondazione Comunista:«L'immediato consenso del Sindaco alla proposta della famiglia Della Valle in merito alla costruzione del nuovo stadio e molto altro, e la relativa localizzazione a Castello, suscita molte domande e preoccupazioni.Vale prima di tutto ricordare che è stata presentata un anno fa, nel mezzo della discussione cittadina sul Piano Strutturale, una mozione per la riorganizzazione della zona di Campo Marte, da anni sottoposta ad un forte disagio in concomitanza degli eventi sportivi, nella logica di garantire ai residenti un di più di servizi e di vivibilità costante a fronte dei disagi provocati dall'attività calcistica del Franchi. L'opzione chiara era quindi quella di mantenere nell'attuale collocazione l'attività della Fiorentina e di organizzare la zona per rispondere alle necessità dei cittadini, "atteso che oggi non appare plausibile la realizzazione di altra analoga struttura in diversa zona della città". La mozione era maturata nei lavori della Commissione urbanistica, su proposta di esponenti del Partito di maggioranza relativa, i quali rivendicavano la titolarità del Comune nella pianificazione del territorio, a fronte di richieste che già allora circolavano da parte della Fiorentina, che per quanto importante e popolare, è pur sempre un soggetto privato.Vale appena ricordare che un tema non secondario, sul quale la Commissione sport si è attivata ma per il quale non esiste ad oggi alcuna risposta condivisa e nota, è quello dell'eventuale futuro e diverso utilizzo del Franchi.La proposta della famiglia Della Valle, espressa con pregevole chiarezza, è quella di costruire un nuovo stadio, con grande indotto, per garantire un profitto tale da consentire alla società di sostenere, non "vivacchiare", spese ingenti nel mercato del calcio, un mercato che tutti riconoscono come drogato ma che nessuno, tanto meno pare le istituzioni, riesce a mettere seriamente in discussione.La proposta viene avanzata con la presentazione del progetto dell'architetto Fuksas, il cui insediamento naturale pare essere Castello, accompagnata dalla richiesta di procedure snelle, accelerate, cosa che ricorda assai da vicino le caratteristiche della legge obbiettivo del Governo Berlusconi. Ma anche la piana di Castello non è infinita: la previsione del Parco, approvata nel piano di Castello, era la compensazione minima per una colata di circa 1.200.000 metricubi di cemento, in una zona morfologicamente molto delicata.Assolutamente legittimo che un imprenditore avanzi delle richieste all'Amministrazione, tanto più un imprenditore che si è conquistata la simpatia e la fiducia di tanti fiorentini.La dignità dell'istituzione sta nel misurarsi con tali richieste, nel valutare l'opportunità rispetto alle necessità collettive e al disegno di città che sta portando avanti: le risposte affrettate non garantiscono certo questa dignità.Il Piano strutturale approvato lo scorso luglio dal Consiglio Comunale è frutto del lavoro di anni dell'Amministrazione, è stato portato al confronto con le categorie e con i cittadini: non ci risulta che nessuno abbia mai sollevato la richiesta di prevedere, nella pianificazione, uno spazio adeguato per costruire un nuovo stadio e un complesso ricettivo, commerciale e culturale.Tutto può essere rivisto, certamente, e aggiornato ma ci vuole almeno il coraggio della chiarezza: si deve dire alla città che per anni i tecnici dell'Amministrazione, le categorie e i cittadini sono stati coinvolti a discutere su una ipotesi di città che oggi si dà per superata, che il Consiglio Comunale appena un anno fa ha approvato un Piano strutturale che non affronta la vera novità, che la città può trasformarsi ora perché un imprenditore è disposto a investimenti eccezionali, che infine il Consiglio Comunale, in queste condizioni, è solo un intralcio e basta il consenso del Sindaco.E considerato che la pianificazione del territorio è una delle poche competenze rimaste al Consiglio Comunale, ci aspettiamo che quanto prima, dopo averlo fatto nei fatti, qualcuno teorizzi anche l'inutilità dello stesso. Storia già vista».(fn)