Progetto nuovo stadio, il sindaco Domenici: "Il Piano Strutturale dovrà tener conto di questa novità"
"Un atto che preveda nel Piano Strutturale la possibilità di modificare l'intervento di Castello e quindi permetta di inserire lì il nuovo stadio e tutto il progetto che ci è stato presentato ieri dalla famiglia Della Valle". Lo ha detto oggi il sindaco Leonardo Domenici a margine dell'inaugurazione del nuovo parco sportivo dell'Atletica Castello."Non possiamo presentare in consiglio comunale il Piano Strutturale facendo finta che non c'è questo nuovo dibattito ha aggiunto il sindaco Domenici . Il primo segno concreto della volontà di avviare un percorso sul piano politico-amministrativo è quello inserire nel piano strutturale, che evidentemente non poteva prevedere la possibilità di sviluppo che ci è stata presentata ieri, questa novità. L'obiettivo quindi è la rapida approvazione da parte della giunta di un atto che preveda l'adeguamento del Piano Strutturale e che contenga questo aspetto".Per il sindaco Domenici, il progetto dei Della Valle, rappresenta "l'occasione perdare all'insediamento di Castello una identità e un profilo ben preciso. Mi rendo conto della complessità dell'operazione, vorrei però evitare un dibattito come se dovessimo rimettere in discussione un tabù. Vale a dire il piano di Castello così com'è. Perché è qualcosa che può essere rimesso in discussione a tutto vantaggio della città".Due, per il sindaco Domenici, le questioni da approfondire: "Prima di tutto, dovremo fare un ragionamento sullo stadio. Non solo per dare una casa nuova alla Fiorentina, ma perché comprendo coloro che abitano vicino al Franchi. So bene il peso che devono sopportare, soprattutto dopo le misure di sicurezza che giustamente sono state introdotte nel corso degli ultimi anni. Quando fu progettato l'attuale stadio dall'architetto Pier Luigi Nervi, la scelta cadde sul Campo di Marte perché lì c'era praticamente campagna. Oggi invece possiamo dire di essere quasi in centro. Spostare da lì lo stadio vuol dire riequilibrare la città dal punto di vista urbanistico e alleggerire il peso per chi abita lì vicino. E naturalmente si pone un problema anche di cosa fare di quella storica struttura. Questo è già un pezzo di riflessione politico-amministrativa, alla quale tutti sono chiamati a dare il loro contributo".Secondo aspetto: "Se dobbiamo andare avanti sulla proposta dei Della Valle, non facciamo un'operazione che riguardi soltanto lo stadio, ma un investimento che non può e non deve avere, come è stato spiegato ieri, finalità speculative, anzi. Che sia al massimo trasparente e rigoroso e che faccia ricadere nuove risorse sia sulla società Fiorentina calcio sia complessivamente sulla città. Un progetto cui sia possibile associare anche forze imprenditoriali locali".Il sindaco Domenici non ha dubbi: "Il nuovo stadio dovrà sorgere sul territorio del Comune di Firenze. Io dico spesso che siamo una città che non si può chiudere entro i propri confini, ma che ormai rappresenta un'unica entità con Sesto, Scandicci, Campi. La priorità però è cercare una soluzione prima di tutto sul territorio del capoluogo. Per questo motivo il progetto che è stato presentato ieri rappresenta un'occasione per ripensare anche l'insediamento a Castello. Abbiamo quindi il dovere di misurarci con questa possibilità. Per fare una cosa migliore, più bella, che parli non soltanto allo sport, ma a tutta l'area metropolitana e a tutti i cittadini. Si tratterà di lavorare, e bene, in questi pochi mesi fino alla scadenza elettorale. Noi non andiamo in ferie, lavoriamo fino all'ultimo minuto utile. Spetterà poi alla nuova Amministrazione proseguire nel percorso avviato. Ma il nostro impegno è cominciare a lavorare da subito con atti amministrativi chiari"."Firenze ha concluso il sindaco Domenici è una città straordinaria, speciale. Qualche volta però, proprio per questo fatto, si mette un po' a sedere. E allora in una città così è più difficile parlare di innovazione e di cambiamento perché la tentazione prima di tutto è quella di dire conserviamo l'esistente. Ma il modo migliore per conservare l'esistente è anche cambiare quello che c'è da cambiare. Si conserva meglio l'esistente se si fa anche innovazione e cambiamento. Bisogna trovare l'equilibrio giusto, ma non stare fermi. Perché uno dei problemi di questo Paese oggi è che mentre gli altri corrono, noi camminiamo. Mentre gli altri camminano noi stiamo fermi. Bisogna invece ricominciare anche noi ricominciare a correre e camminare proprio perché l'obiettivo fondamentale è cercare sempre quello di costruire un futuro migliore, soprattutto per i nostri figli".(fd)