Agostini (PD): «Discutiamo, ma senza pregiudizi, sull'obbligo per gli esercizi commerciali di tenere i bagni aperti»

Questo il testo dell'intervento della consigliera Susanna Agostini (PD)«E' sempre lodevole la spinta che avvia la nascita dei tanti comitati nelle nostre città. Ogni volta il motivo del disagio accomuna interessi e desideri di molti. Capita in politica, anche in quella esercitata dalla cosiddetta società civile, che si slitti in comprensibili autoreferenzialità.Sono belle le foto di gruppo apparse oggi sui giornali di coloro che si autodefiniscono rappresentanti del comitato residenti e commercianti di uno degli angoli più caratteristici del centro storico, l'arco di San Piero. Le questioni affrontate e da affrontare in quella zona sono molte. Ivi compreso i 220mila euro di investimento per la riqualificazione che il Comune sta realizzando. Riqualificazione che andrà a vantaggio di tutti.Allora è proprio necessario diventare "antagonisti" di un atto di regolamentazione e civile sostegno alla condivisione di ambienti e spazi in città? Questo è, nel suo complesso, il nuovo regolamento di polizia urbana. A mio parere, come consigliera comunale ma anche residente della zona, ritengo che la richiesta di 50 centesimi per l'uso dei bagni da parte dei titolari di pubblici esercizi possa essere anche messa in discussione. E' comprensibile che un abnorme flusso di utilizzatori dei servizi rechi spese, disagio e pure intralcio al lavoro del locale.Discutiamone. Ma con cifre alla mano. Quante sono le persone che in questi giorni sono entrate nei loro locali solo per richiedere il bagno, senza consumare neppure un caffè? Di quanto questo numero si differenzia dai dati del passato, prima del regolamento? Davvero siamo certi che così tanti turisti o avventori non clienti, abbiano già imparato le norme ancora non inviate neppure al domicilio dei cittadini? Sono disposta a discuterne e verificare l'andamento della situazione da oggi in poi».(fn)