Firenze Parcheggi, Checcucci (AN-Pdl): «Cedere le quote e non fondere la società con Sas»

«Cedere le quote e non fondere la società con Sas spa». E' quanto chiede la consigliera Gaia Checcucci (AN-Pdl) in una mozione su Firenze Parcheggi.«L'amministrazione – scrive l'esponente dell'opposizione – ha individuato, con una delibera del dicembre 2006, un percorso per la "ripubblicizzazione" della società fondendola con Sas spa. Per concretizzare tale processo si prevedeva la nomina di un perito indicato dal tribunale il quale entro la fine del mese di aprile 2007 avrebbe dovuto provvedere alla stima del valore della società per liquidare i soci privati della stessa entro la fine di giugno dello stesso anno».«In un primo momento – si ricorda nella mozione - tale "pubblicizzazione" prevedeva anche la dismissione della partecipazione della società in Firenze Mobilità spa mentre in un secondo momento questa dismissione viene di fatto sospesa». «Nella perizia giurata, datata 30 aprile 2007 – sottolinea Gaia Checcucci – il valore della società è stato stimato in 39.435.869 euro e pertanto le quote dei privati che il Comune intende acquisire per rendere il capitale della società interamente pubblico corrispondono ad un valore di 14.074.916 euro».«A distanza di un oltre un anno, entro il quale avrebbe dovuto concretizzarsi la fusione – prosegue la mozione - nonostante le ripetute sollecitazioni, tale processo, che passa attraverso l'acquisizione delle quote dei privati, sembra essere sfumato senza che l'amministrazione comunale abbia assunto alcuna posizione ufficiale, "a ratifica" di quanto nei fatti appare ormai evidente. Peraltro si rende se non altro necessario una delibera del consiglio comunale che sostituisca quella del dicembre del 2006 nella quale si individuino percorsi di fusione e date che non hanno trovato alcun riscontro».«Tuttavia – rileva la consigliera di AN – la nuova disciplina sugli affidamenti dei servizi pubblici locali contenuti all'interno del decreto Tremonti limita fortemente la possibilità di ricorre alla gestione cosiddetta "in house" rendendola di fatto un'ipotesi eccezionale e derogatoria rispetto alla gara e consentendola quindi solo laddove vi siano particolari condizioni da motivare e da dimostrare che nel caso in oggetto non ci sono».Per questo Gaia Checcucci chiede all'amministrazione di «recedere dal percorso della fusione e procedere alla cessione delle quote di proprietà del Comune, privatizzando la società, inserendola nel piano dismissione che la giunta sta varando ai sensi della legge finanziaria 2008». (fn)Questo il testo della mozione:MOZIONEOggetto: dismissione e/o cessione quote Firenze ParcheggiProponente: Gaia CheccucciPRESO ATTO delle dimissioni di due membri del consiglio di amministrazione di Firenze Parcheggi, prima della prevista riunione del cda, che avrebbe dovuto approvare la semestrale di bilancio con una perdita di circa 870 mila euro;EVIDENZIATO di quanto annunciato dal Presidente di Firenze Parcheggi in Commissione Controllo circa la probabile perdita per l'anno in corso di circa un milione e mezzo di euro riconducibili essenzialmente ai problemi derivati dal project "Firenze mobilità", ovvero, dai minori ricavi generati dai parcheggi e dalla onerosità dei canoni di concessione per la gestione degli stessi, nonché dalla perdita della gestione della sosta in superficie passata a Sas spa alla fine del 2007 insieme all'attività degli ausiliari del traffico;CONSIDERATOChe era stato individuato un percorso dall'Amministrazione per la "ripubblicizzazione" di Firenze Parcheggi con la delibera del 18 dicembre 2006 ( confermata nei successivi atti di Giunta, ultima dei quali la delibera 176/07) al fine di addivenire alla concentrazione delle società S.A.S. S.p.A. e Firenze Parcheggi S.p.A;Che il suddetto percorso prevedeva, come si evince dalla delibera, l'immediata attivazione di quanto necessario per la riconformazione interamente pubblica della compagine societaria di Firenze Parcheggi (attualmente costituita da una maggioranza di soci pubblici e da una quota di soci privati), e che il compimento di tale procedura era preventivato entro il 30 giugno 2007;Che per concretizzare il processo di "pubblicizzazione" si prevedeva la nomina di un perito indicato dal Tribunale il quale entro la fine del mese di aprile 2007 avrebbe dovuto provvedere alla stima del valore della società al fine di liquidare i soci privati della stessa entro la fine di giugno dello stesso anno;Che in un primo momento tale "pubblicizzazione" prevedeva anche la dismissione della partecipazione della società in Firenze Mobilità S.p.A., mentre in un secondo momento questa dismissione viene di fatto sospesa recitando la delibera 176/07 che occorreva " proseguire nelle già avviate azioni e procedure, secondo i criteri delineati con la deliberazione n. 88 del 18 dicembre u.s., per la sua riconformazione interamente pubblica e per la fusione con SAS S.p.A. e non intraprendere, in questa fase, iniziative che possano pregiudicare l'obiettivo della realizzazione del sistema integrato di gestione della mobilità e delle strutture pubbliche della sosta, richiamato in narrativa;TENUTO CONTO che nella perizia giurata del perito nominato dal Tribunale, datata 30 aprile 2007, il valore della società è stato stimato in Euro 39.435.869 e che pertanto le quote dei privati che il Comune intende acquisire al fine di rendere il capitale della società interamente pubblico corrispondono ad un valore di Euro 14.074.916;PRESO ATTOche a distanza di un oltre un anno, entro il quale avrebbe dovuto concretizzarsi la fusione, nonostante le ripetute sollecitazioni, tale processo - che passa attraverso l'acquisizione delle quote dei privati – sembra essere sfumato senza che l'A.C. abbia assunto alcuna posizione ufficiale, "a ratifica" di quanto nei fatti appare ormai evidente ;che, quanto sopra, rende se non altro necessario una delibera di consiglio che sostituisca quella del dicembre del 2006 nella quale si individuino percorsi di fusione e date che non hanno trovato alcun riscontro;RILEVATO infine che, la nuova disciplina sugli affidamenti dei servizi pubblici locali contenuti all'interno del decreto Tremonti che limita fortemente la possibilità di ricorre alla gestione cosiddetta "in house" rendendola di fatto un' ipotesi eccezionale e derogatoria rispetto alla gara e consentendola quindi solo laddove vi siano particolari condizioni da motivare e da dimostrare che nel caso in oggetto non ci sonoIMPEGNA IL SINDACOA recedere dal percorso (per altro neanche avviato) della fusione e procedere alla cessione delle quote di proprietà del comune privatizzando la società, inserendola nel piano dismissione che la giunta sta varando ai sensi della legge finanziaria 2008Gaia CheccucciFirenze, 30 luglio 2008