Il presidente Cruccolini: «Che sia la vera giornata di Ingrid Betancourt e non del provincialismo»
Questo il testo della lettera inviata dall'amabasciatore della Colombia Sabas Pretelt De La Vega al presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini:«Roma, 4 settembre 2008Stimato dottor Cruccolini,Con la presente vorrei innanzitutto ringraziarLa per l'omaggio fatto alla mia connazionale Ingrid Betancourt nel conferirLe la cittadinanza onoraria del Comune di Firenze e soprattutto per il Suo compromesso nel continuare ad accompagnarci con il proposito di ottenere la liberazione di tutti i sequestrati in Colombia.La ringrazio inoltre per avermi ascoltato riguardo agli avanzamenti della sicurezza democratica, la solidità delle istituzioni colombiane e l'impegno inalienabile del governo colombiano e del Presidente Alvaro Uribe Vélez nell'affrontare tutti i gruppi narcoterroristici ma nello stesso tempo lasciando sempre una porta al dialogo e alla riconciliazione.E' per questo che mi permetto di reiterarle l'invito all'ambasciata di Colombia a Roma per poter farLe conoscere in maniera più profonda tutti gli sforzi e gli avanzamenti che si sono fatti nel mio Paese.Da ultimo, vorrei commentarLe che ho letto con sorpresa un articolo uscito oggi nel Corriere della Sera che si intitola "L'ira dell'ambasciatore". Questa qualifica non è vera, io non sono mai stato disgustato e non ho ascoltato alcuna sua affermazione contro il mio Paese; il mio unico interesse di parlare con Lei dopo l'incontro è stato quello di invitarLa a Roma per approfondire la nostra realtà democratica.Mi avvalgo dell'occasione per porgerLe le espressioni della mia più alta e distinta considerazione.CordialmenteSabas Pretelt De La VegaAmbasciatore»Questo il testo dell'intervento del presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini:«Quanto riportato dall'ambasciatore nella lettera dimostra che non c'è stato nessun rischio di incidente diplomatico ma che anzi grazie all'incontro di ieri si aprirà una fase di collaborazione fra il Comune di Firenze e l'ambasciata colombiana.Le mie citazioni di Antonio Gramsci sull'odio all'indifferenza e l'esortazione ai giovani di tutto il mondo a istruirsi, agitarsi e organizzarsi è stato ben compreso dall'ambasciatore che mi ha invitato ad un incontro presso la sua ambasciata a Roma.Pur essendo ieri era la giornata di Ingrid Betancourt non si è trovato sul quotidiano che mi ha criticato nessuna traccia del suo bellissimo intervento dove si è parlato del concetto di libertà legato alla pace, del perdono e della riconciliazione, del rifiuto della politica come conflitto a favore del confronto che costruisce ponti tra realtà e opinioni diverse (come sosteneva anche Giorgio La Pira), dell'amore che unisce le persone e le coscienze e abbatte i pregiudizi.Queste parole ci dovrebbero insegnare a tutti a crescere uscendo dal cosiddetto "provincialismo".Il mio appello a costituire un coordinamento di enti locali e associazioni che hanno sostenuto la sua liberazione va in questa direzione, per portare avanti la sua proposta di riuscire a dare libertà a tutti prigionieri del mondo.Essere criticato dai moderati mi fa pensare e mi gratifica perché significa che come sinistra siamo riusciti proporre all'attenzione dell'opinione pubblica un'altra idea della città basata sulla partecipazione e la lotta contro le ingiustizie sociali e non su una politica lontana dai cittadini.Evidentemente c'è ansia per possibili primarie di coalizione dove la sinistra potrebbe raccogliere un ampio consenso sul suo progetto e per questo la si attacca».(fn)