Piano Generale degli Impianti Pubblicitari e delle Somministrazioni. Novità e miglioramenti. L'assessore Gori: "Soluzioni per garantire il decoro della città ed i servizi ai cittadini ed ai turisti"
Una riappropriazione degli spazi in città dove collocare la pubblicità su suolo pubblico da parte dell'Amministrazione Comunale. La previsione di una nuova zonizzazione, indicando i luoghi dove posizionare la pubblicità, organizzandola in precisi circuiti, la cui assegnazione sarà oggetto di concessione mediante procedure di evidenza pubblica. La riduzione delle dimensioni degli impianti pubblicitari (quelli più grandi di 6 metri per 3 potranno essere collocati solo nella cosiddetta "zona 3", cioè nei Quartieri 4 e 5 poiché non soggetta a vincolo paesaggistico).Sono questi i quattro principi fondamentali contenuti nel nuovo Piano Generale degli Impianti Pubblicitari che ieri pomeriggio è stato approvato dal Consiglio Comunale e che persegue i seguenti obiettivi: migliorare il decoro della città, contrastare più efficacemente l'abusivismo ed aumentare, per l'Amministrazione Comunale, le entrate derivanti dalla pubblicità, garantendo un equilibrio fra interessi generali della città e degli operatori del settore.Ma l'assemblea di Palazzo Vecchio ha votato a favore anche per il nuovo Piano della localizzazione e distribuzione della funzione di somministrazione di alimenti e bevande.Entrambi i regolamenti sono stati presentati dall'assessore alle attività produttive Silvano Gori e sostituiscono i precedenti testi, datati, rispettivamente, 2000 e 1993 ed entreranno in vigore, rispettivamente, il prossimo primo gennaio ed a metà agosto."Il Piano degli Impianti Pubblicitari pianificherà e regolamenterà la pubblicità su tutto il territorio, riordinando, adeguando e contenendo l'impatto pubblicitario sulla città, prevedendo il ricorso al bando di gara pubblico per tutti gli impianti pubblicitari che sono già stati censiti" ha commentato l'assessore Silvano Gori.Il nuovo piano sostiene anche l'avvio e lo sviluppo del progetto del "Bike-sharing" consentendo la collocazione di complessivi 600 metri quadri di pubblicità, lungo le piste ciclabili e presso le stazioni di noleggio automatico dei mezzi. Pubblicità che potrà essere collocata anche sui cassonetti per la raccolta dei rifiuti del Quadrifoglio e sui lati di apposite coperture dei cassonetti che andranno a costituire vere e proprie "isole ecologiche".Nella nuova riorganizzazione degli impianti pubblicitari, saranno soltanto quattro le tipologie di pubblicità esterna ammesse in città per, complessivi, 31.400 metri quadri:le pubbliche affissioni comunali per un totale di 6.600 mq (impianti destinati esclusivamente all'informazione istituzionale, per pubblicizzare iniziative prive di rilevanza economica e svolte da associazioni, enti o comunque soggetti che hanno diritto a non pagare il canone o ad una sua riduzione);pubblicità commerciale su aree ed impianti di proprietà della città per un totale di 11.800 mq (spazi prima destinati alle affissioni commerciali, gli impianti già in possesso dell'Amministrazione o che torneranno ad esserlo alla scadenza della concessione, i nuovi impianti su suolo pubblico);pubblicità commerciale dei privati per un totale di 8.000 mq (realizzata su aree che non sono di proprietà del Comune, le attività delle Ferrovie dello Stato, sulle aree di proprietà demaniale);i gonfaloni sui pali della pubblica illuminazione, che dovranno essere certificati idonei dalla Silfi, per un totale massimo di 5.000 mq.Sempre in tema di pubblicità, il nuovo piano prevede una razionalizzazione della paline delle fermate degli autobus (Ataf, Sita e Cap): un'unica palina con tutte e tre le fermate e con un'unica pubblicità più grande, quindi anche con un maggiore valore commerciale.Il Piano per le Somministrazioni attua il principio della liberalizzazione di licenze di bar e ristoranti, per la cui apertura sarà sufficiente la presentazione di una DIA con la presenza di una serie di requisiti strutturali volti ad elevare il livello qualitativo e di servizi erogati ai cittadini inseriti come strumenti urbanistici (es. il 40% della superficie del locale dovrà essere destinata agli utenti, totale accessibilità dei locali alle persone diversamente abili, libero accesso ai servizi igienici di cortesia, obbligatorietà dei magazzini).Un'unica deroga, per la zona del centro storico dove per i prossimi tre anni non sarà possibile aprire nuove attività ma sarà consentito di effettuare il trasferimento di attività.Agli alberghi che hanno anche servizio di ristorazione, è data la possibilità di aprire il ristorante anche a coloro che non pernottano nella struttura. "E' un modo - ha spiegato l'assessore Gori - per migliorare l'offerta qualitativa ed incentivare gli alberghi ad investire nelle ristrutturazioni e nel servizio".Altra novità, riguarda la possibilità di utilizzare le mense aziendali anche da parte di un pubblico generico: quelle già esistenti (alla data di entrata in vigore del piano) dovranno certificare la presenza dei requisiti e quelle nuove, potranno estendere la propria attività previa acquisizione della "destinazione d'uso funzionale alla somministrazione" oltre al possesso dei requisiti previsti già per le altre mense. In città sono state censite una quarantina di mense."Abbiamo studiato soluzioni normative per contrastare alcuni fenomeni, tipo l'eccessivo passaggio di mano in mano della gestione di alcuni locali, tipo i kebab, prevedendo, per i nuovi esercizi con somministrazione non assistita, l'obbligo di dotarsi di un servizio igienico pubblico ha precisato l'assessore . L'obbligatorietà di fare usufruire dei servizi igienici anche a chi non è cliente, è un modo per evitare il pullulare in città di servizi pubblici che, se in gran numero, tali, cioè, da soddisfare le esigenze della cittadinanza e dei turisti, rappresenterebbe un impatto estetico negativo e comporterebbe difficoltà di gestione"."È il minimo ha proseguito l'assessore per una città come Firenze che ha fatto sempre dell'accoglienza uno dei suoi punti di orgoglio. Bisogna fare un salto di qualità e sarebbe opportuno che anche alcuni settori del commercio, pur non essendo obbligati, prevedessero la possibilità di fare usufruire dei propri servizi igienici privati a chi ne fa richiesta. È interesse comune che la città sia più pulita".Il Piano per le Somministrazioni prevede anche che entro sei mesi il Comune dovrà individuare un piano particolareggiato contenente le aree dove localizzare i chioschi autorizzati esclusivamente alla somministrazione. In caso di non disponibilità da parte degli esercenti, questi dovranno individuare locali idonei dove svolgere la loro attività.I chioschi che hanno anche l'autorizzazione su suolo pubblico potranno proseguire la loro attività di somministrazione con le limitazioni previste per tale forme di commercio (esclusa la vendita di bevande alcoliche e servizio assistito).Complessivamente sono ventuno i chioschi: otto hanno la licenza per la somministrazione e l'ambulantato, gli altri tredici solo quella per la somministrazione.Anche su questo punto, l'assessore Gori ha fatto chiarezza, dicendo che "stiamo applicando una legge e stiamo trovando soluzioni transitorie. Il Comune provvederà a realizzare anche dei manufatti da mettere a bando e da affittare"Per gli esercizi storici, per la priva volta è sperimentato uno strumento volto a salvaguardarli proprio sul piano della destinazione funzionale. Attualmente, i locali allegati al Piano Regolatore Generale, sono vincolati alla destinazione di uso funzionale di somministrazione, mentre, in passato, i vincoli riguardavano esclusivamente le vetrine, le insegne e gli arredi urbani ed erano facilmente eludibili. (uc)