Regolamento di Polizia urbana, Alessandri (AN-Pdl): «Proclama elettorale consegnato appositamente per non essere attuato»
Questo il testo dell'intervento di Stefano Alessandri, consigliere Alleanza Nazionale-Pdl:«La stesura del nuovo Regolamento di Polizia Municipale del Comune di Firenze rappresenta senza dubbio un'inversione di rotta nella disastrosa gestione politico culturale della Sinistra sui temi della sicurezza dei cittadini.Sarebbe quindi già un successo per il centrodestra mettere a nudo le contraddizioni della maggioranza nei consigli di quartiere ed in Palazzo vecchio, evidenziando come l'azione di contrasto messa in atto dalla sinistra arcobaleno a qualsiasi forma di regolamentazione del vivere cittadino, rappresenta di fatto un sostegno indiretto a chi vìola le regole, in quanto è sempre più evidente l'esaltazione da parte della sinistra cittadina alla devianza dei comportamenti sociali, come fattore positivo di contestazione all'Ordine.Tuttavia, dall'analisi di questo regolamento appaiono subito evidenti alcuni limiti operativi:è presente una stridente contraddizione tra gli obbiettivi generali e delle singole disposizioni e gli strumenti attuativi. In sostanza, questo regolamento pare essere più un manifesto di facciata, volto a rassicurare una cittadinanza sempre più sensibile ai temi della sicurezza, corredato però da strumenti di efficacia delle norme che appaiono drammaticamente insufficienti.Il timore più grande è che la reale volontà di questa Amministrazione comunale non sia tanto quella di rendere effettivo il regolamento stesso, bensì di farne una sorta di proclama elettorale consegnato appositamente per non essere attuato.Il problema dell'Ordine pubblico nelle difficili condizioni storiche attuali, non è tanto un problema di repressione quanto di "costanza" ed "effettività" del segnale che si invia a tutte le persone, cittadine e straniere.Costanza vuol significare dare il preciso messaggio che certi indirizzi non sono solo declamati ma sono stabili, duraturi, tali da costituire una "politica" razionale e permanente dell'Ordine pubblico.Effettività significa mandare il preciso messaggio che certe disposizioni saranno attuate, saranno vere ed effettive e non solo mere declamazioni verbali.Se il messaggio è contraddittorio, intermittente e mutevole, si ha la prevalenza degli istinti antisociali, già dominanti in un Paese che non fa del senso dello Stato e della Comunità storicamente il suo forte.Un regolamento di Polizia Municipale, quindi, può essere nel suo insieme un'insignificante, sconosciuta, persino inutile fonte normativa secondaria, oppure può rappresentare un codice chiaro di messaggi, preciso ed efficace. Tutto dipende da come lo si vuole attuare e dalla volontà politica di chi avrebbe il dovere effettivo di governare.Gli strumenti giuridici presenti nel nuovo regolamento appaiono del tutto insufficienti.Un esempio su tutti che potrebbe essere esteso a molte altre norme contenute nel regolamento riguarda l'art. 15 e la relativa sanzione di cui all'art. 2 capo 1.Su un tema così importante e socialmente dirompente come quello della prostituzione a prescindere da ogni ulteriore scelta e opzione si fa divieto ( art.15 lett d) "di esercitare il meretricio stazionando in luoghi prospicienti le scuole, i giardini, gli edfizi destinati a luogo di culto od alla memoria dei defunti, lungo le strade densamente abitate, ovvero con abbigliamento non rispondente ai canoni di pubblica decenza" e quindi, di fatto, si sta facendo divieto d'esercitare la prostituzione in tutto il territorio comunale, dato che non vi è una strada che non sia da ritenere densamente abitata. Dal punto di vista giuridico, la norma è legittima e costituzionale dato che la Legge Merlin prevede anche una sanzione per le forme di adescamento in luogo pubblico al libertinaggio (art. 5 Legge 75/1958); tuttavia, una volta stabilito il divieto, come si intende renderlo effettivo ed efficace realmente? Veramente si crede di mandare via le prostitute comminando la sanzione di cui all'art. 2 capo 1, vale a dire la sanzione amministrativa da 80 a 500 euro?Il problema è fare delle norme che siano effettive ed all'altezza di un'elaborazione giuridica seria.Occorrerebbe studiare, se davvero si vogliono raggiungere gli obbiettivi della norma, una forma che rientri nelle ordinanze contingibili ed urgenti del Sindaco agganciando la problematica della prostituzione su strada a tematiche d'ordine ed igiene pubblica, in modo da poter, quantomeno azionare, il disposto dell'art. 650 del codice penale, (sulla scorta di quanto fu attuato per i lava vetri)Inoltre, chi va a fare le multe alle prostitute sui viali? Un corpo di Polizia Municipale che a stento vuole operare la sera dopo cena? La maggioranza in questo comune intende realmente far operare i vigili in questa direzione con la stessa intensità con cui viene praticato il controllo al Codice della Strada?In realtà la questione di fondo rimane fondamentalmente la stessa. E' sostanzialmente inutile produrre nuove norme e declamare grandi azioni di contrasto all'illegalità diffusa se poi a fronte di tutto questo non esiste la reale volontà politica di perseguire alcuni tipi di comportamenti.Gran parte delle norme esistenti era infatti presente nel vecchio regolamento, ma le amministrazioni che si sono succedute negli anni si sono ben guardate dal renderle effettive.Il compito del centrodestra è quello di evidenziare queste stridenti contraddizioni, consapevole che almeno una vittoria culturale è stata raggiunta: costringere l'Assessore Cioni e la sua Giunta a parlare di sicurezza e legalità, redigendo un regolamento che nei sui principi ispiratori si avvicina molto al modello cittadino di città sicura immaginata dalla destra ma che non assomiglia neanche un po' a quello che la sinistra ha declamato per anni».(fn)