Regolamento di Polizia urbana, Agostini (PD): «Importante l'inserimento della mediazione sociale»
Questo l'intervento della consigliera Susanna Agostini (Partito Democratico):«Come eletti in rappresentanza della città sosteniamo un concetto di coesione sociale che nasca da un'approfondita conoscenza della qualità della vita dei cittadini, della questione della vivibilità della nostra città, in tutte le ore del giorno, nel centro come nelle periferie. Occorre pensare ad un'inclusione che non sia di parte né di fasce di interesse generazionale, economico, di genere o di altro. Se non operiamo in questa direzione non stupiamoci, con "fatalismo", ogni volta che accade qualcosa che poteva essere evitato. E'in questo contesto che si inserisce l'utilità di un nuovo regolamento con norme di convivenza, nella consapevolezza che un testo che disciplina il servizio svolto dai vigili urbani, non può, e non deve, essere tutto per la soluzione della questione sicurezza, vissuta e percepita.Qualcuno diceva di ascoltare cosa ne pensano coloro che dovranno applicare il nuovo testo, mi riferisco agli stessi vigili: non mancheranno occasioni per incontrarli nelle commissioni. Così come va garantita la nuova questione della sicurezza integrata' tra più soggetti, enti e istituzioni. Il confronto dovrà proseguire nel nostro dibattito, avviato con questo regolamento, possiamo andare oltre per capire di più e fare di meglio.La parte che ho condiviso e più apprezzato di questo regolamento è il titolo terzo e cioè l'inserimento della mediazione sociale. Assente nei regolamenti di altre città. Queste parole sono importanti: significano sicurezza integrata, attuata da più soggetti, associazioni e personi. L'attenzione è all'assistenza alla persona, ciascuna presa in carico singolarmente, con il complesso delle soggettive peculiarità, all'educazione alla legalità, alle regole, al rispetto di sé e degli altri. Abbiamo lavorato con serietà ascoltando e confrontandosi con tutti e l'impegno dovrà proseguire perché il percorso da affrontare è solo all'inizio. Non c'è paragone fra le nostre scelte e quelle dall'attuale Governo che ha proposto l'esercito nelle città, le impronte digitali ai rom, ma anche lo smantellamento dello stato sociale prodotto dall'attuazione del decreto 112 e, ciliegina sulla torta, l'immunità alle alte cariche dello Stato. Tutto in contrasto con la pesante disciplina di forza e le nuove regole nelle comunità sociali, concetti che disegnano la cultura di sicurezza intesa dalla destra, dimostrando così i soliti due pesi e due misure».(fn)