Inchiesta cantieri, Giocoli (Pdl): "Renzi e la maggioranza corrono su binari diversi che non si incontrano mai"

Lettera aperta della vicecapogruppo

Questo il testo della lettera aperta della vicecapogruppo del Pdl.

"Dopo la caotica seduta di ieri in consiglio comunale, non possiamo che confermare il giudizio che già avevamo ricavato, e più volte sottolineato, sin dai primi passi di questa nuovo mandato amministrativo. Da una parte, abbiamo un sindaco frenetico e vorticoso, novello Gianburrasca che una ne pensa e cento ne fa e che della novità e del coraggio del viso aperto ha fatto una bandiera da esibire in ogni occasione; dall’altra in consiglio comunale si assiste ad una ormai trita battaglia di retroguardia da Fort Apache, un patetico deja vu fuori dal tempo".   
"La maggioranza, di fronte alla richiesta di tutte le opposizioni (ma direi della città tutta) di fare chiarezza, di controllare atti e documenti con la necessaria obiettività e trasparenza, si è asserragliata nel fortino, chiudendosi a riccio e, né piu’ né meno come ai tempi di Domenici, ha bocciato 'senza se e senza ma' la proposta di costituire una commissione d’indagine consiliare. Ribadiamo con forza: consiliare, non inquirente.
Perchè nostro compito non è quello di sostituirsi al lavoro della magistratura, ma di fare solo il nostro dovere, quello per cui siamo stati eletti e per cui siamo chiamati a rispondere verso gli elettori: l’interesse della città.
Abbiamo invece assistito nel dibattito al solito e scontato riferimento all’ormai sempre presente nel salone dei Dugento convitato di pietra Berlusconi che, quando mancano gli argomenti, e alla maggioranza sui temi urbanistici capita spesso, viene evocato come madre di tutti i mali (stavolta addirittura nel primo intervento, fatto dal capogruppo Pd Bonifazi).
Abbiamo assistito e ascoltato vergognosi attacchi e offese personali (camuffati da paternali e lezioncine di pseudomorale) rivolti al nostro capogruppo oltre che alla sottoscritta e al consigliere Donzelli - continua Giocoli - nonchè a vere e proprie 'intimidazioni' da parte di Cruccolini, ormai divenuto lo scendiletto della maggioranza (ma dov’è finito il Cruccolini che fino a poco tempo fa attaccava lancia in resta Renzi ?) alla collega De Zordo, rea di avere controfirmato la nostra richiesta di commissione di indagine.
Abbiamo assistito ad un presidente dell’assemblea, sperso nelle norme, svagato e incerto nella gestione dell’aula, ma soprattutto censurabile quando ha provato 'ex abrupto' ad interrompere il dibattito perché c’erano troppi iscritti a parlare (e allora la settimana prima tutti i consiglieri della maggioranza iscritti a parlare uno dietro l’altro,quelli non davano noia? E’ evidente che a lui, come affermato una settimana fa, è più comodo gestire un consiglio bulgaro.).
Non abbiamo, dopo ore di dibattito, sentito nessuno, dico nessuno, motivare in maniera seria la bocciatura della nostra richiesta e d’altra parte non c’erano motivi veri per respingerla se non il fastidio verso un’opposizione che chiede chiarezza e trasparenza. Tutto questo mentre la settimana scorsa, Renzi aveva dato la massima disponibilità a tutte le commissioni d’indagini e vantato la riaffermazione della discontinuità e di un diverso stile nelle istituzioni e nella coalizione. Ieri non si è visto né l’uno né l’altro. E non si è visto neanche il sindaco.
Forse ha fatto bene a disertare il consiglio perché si sarebbe trovato in una situazione imbarazzante e comprendiamo i motivi per cui sta cercando di evitare il confronto con l’aula finendo per comportarsi nè più né meno come faceva Domenici, a cui sembrava che il consiglio comunale facesse venire l’orticaria. Sicuramente non avrebbe neanche gradito e avrebbe dovuto fare sorrisi di circostanza all’ intervento del vicesindaco Nardella in veste di difensore d’ufficio di tutto il recente passato. A questo punto l’annuncio di Renzi di voler percorrere un tratto di strada insieme con le opposizioni nella discussione sul piano strutturale, nell’ottica del riconoscimento di dignità reciproca, si scontra palesemente con il rifiuto di ieri di trasparenza.
Per camminare insieme nel tortuoso percorso di montagna del piano strutturale non si possono lasciare alle spalle ombre, dubbi e incertezze sulle procedure e sulle vicende del recente passato che influenzano le scelte urbanistiche della citta. Il sindaco faccia prima di tutto chiarezza con la sua maggioranza".
 

 

(ag)