Crocifisso nelle scuole, Pierguidi (PD), Cellai e Roselli (PdL) contrari alla sentenza della Corte europea di Strasburgo

"Funzione simbolica altamente educativa a prescindere dalla religione degli alunni"

Dissenso nei confronti della sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, e la necessità di salvaguardare la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche italiane. Lo hanno manifestato con una risoluzione scritta i consiglieri del PdL Emanuele Roselli e Jacopo Cellai insieme al consigliere del partito democratico Michele Pierguidi. “Il crocifisso in Italia – hanno scritto gli esponenti del centro destra e Pierguidi del centro sinistra- è atto ad esprimere, in chiave simbolica ma in modo adeguato, l’origine religiosa dei valori di tolleranza, di rispetto reciproco, di valorizzazione della persona, di affermazione dei suoi diritti, di riguardo alla sua libertà di autonomia della coscienza morale nei confronti dell’autorità, di solidarietà umana, di rifiuto di ogni discriminazione, che connotano la civiltà italiana.” (lb)

Si allega la risoluzione:

 

 

 

 

RISOLUZIONE

Il Consiglio Comunale di Firenze

6 novembre 2009


Premesso che in data 4/11/09 la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, accogliendo la richiesta di una cittadina italiana, ha emesso una sentenza con la quale si stabilisce che la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche costituisce una “violazione del diritto dei genitori ad educare i figli secondo le convinzioni” e una violazione alla “libertà di religione degli alunni”.

Considerato che la Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989 all’art. 29 prevede che il ragazzo sia educato “nel rispetto dei valori nazionali del Paese nel quale vive e del Paese di cui può essere originario e delle civiltà diverse dalla sua”

Considerato che il Consiglio di Stato con sentenza dell’ 11 febbraio 2006 prevedeva:

- “anche in un orizzonte laico, diverso da quello religioso che gli è proprio, il crocifisso può ricoprire una funzione simbolica altamente educativa, a prescindere dalla religione professata dagli alunni”

- “Il crocifisso in Italia è atto ad esprimere, in chiave simbolica ma in modo adeguato, l’origine religiosa dei valori di tolleranza, di rispetto reciproco, di valorizzazione della persona, di affermazione dei suoi diritti, di riguardo alla sua libertà di autonomia della coscienza morale nei confronti dell’autorità, di solidarietà umana, di rifiuto di ogni discriminazione, che connotano la civiltà italiana”

- “In una sede non religiosa, come la scuola, destinata all’educazione dei giovani, potrà mantenere per i credenti un valore religioso, ma “per i non credenti la sua esposizione sarà giustificata ed assumerà un significato non discriminatorio sotto il profilo religioso, se esso è in grado di rappresentare e richiamare in forma sintetica immediatamente percepibile ed intuibile (al pari di ogni simbolo) valori che soggiacciono ed ispirano il nostro ordine costituzionale, fondamento del nostro convivere civile”.

Considerato che il crocifisso è simbolo della storia e dell’identità culturale dell’Europa e che lo stesso da sempre esprime inconfutabilmente valori umani improntati al rispetto, alla comprensione, alla tolleranza, al dialogo, alla strenua difesa dell’inviolabile dignità della persona.

Rilevato che il crocifisso ha in se un valore storico, culturale e civile aldilà del suo aspetto prettamente religioso che rafforza gli stessi principi di convivenza civile improntati alla giustizia e alla dignità della vita, principi cardine delle istituzioni laiche che costituiscono il perno della nostra democrazia.

Considerato che la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche non impedisce ad alcun genitore di educare i figli secondo le proprie convinzioni ne ad alcuno studente di essere libero di vivere e professare la propria religione.

esprime

Il proprio dissenso nei confronti della sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, e la necessità di salvaguardare la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche italiane.


Michele Pierguidi Jacopo Cellai Emanuele Roselli