Sabatini (PdL): «Con il suo atteggiamento il sindaco contribuisce a rendere ancor più debole il PD»
«La repentina uscita di scena del sindaco dal consiglio comunale di lunedì 2 novembre è stata quanto mai inopportuna e foriera del brutto. Altro che la tanto decantata ricerca della bellezza». Lo ha detto il consigliere Massimo Sabatini (PdL).
«Si è solo affacciato in un'assemblea che, annunciatasi calda, pretendeva la sua continua presenza – ha aggiunto l’esponente del centrodestra - gli impegni relazionali poteva gestirli in altro modo e mi auguro che d'ora in poi il suo staff eviti i lunedì pomeriggio: può far tardi con tutti ma non con la voglia di chiarimento da parte della città. Si è curato di condannare l'uso dei nomi e cognomi senza accorgersi che nel suo stesso discorso ha fatto altri nomi e cognomi, impedendo poi agli stessi il diritto di replica». «Rifiutando poi il nostro invito a tornare e lasciando solo l'eco del suo discorso, con ben poca apertura e tanta chiusura – ha proseguito Sabatini - ha scatenato il peggio nell'assemblea con discorsi retrogradi e ben lontani dall'attualità fiorentina. Col culmine nelle affermazioni del presidente del consiglio comunale, che ha definito ‘fruttosa’ una giornata a senso unico. In sintesi: la critica politica alla cecità del partito su fatti gravi non si fa, il dibattito sul tema neppure lo accetto e ci piace parecchio far tutto da soli.
E' forse questo il pd-pd tanto ricercato dal sindaco? E' questa la logica a viso aperto? Piacerà a pochi, anche tra i suoi elettori; che dopo il non rispetto dei cento punti hanno adesso un'altro spunto di ripensamento».
«Cercava un ‘partito democratico per davvero’ – ha concluso il consigliere del PdL - è invece trova un partito che guidando col joystick il dibattito democratico lo rende antidemocratico.
Questo pd-pd mi sembra un partito democratico più debole che mostrandosi in queste fattezze continuerà a perdere consensi». (fn)