Quadra, Razzanelli (Firenze c'è): "Spetta al sindaco dare il via libera alla commissione d'inchiesta se veramente vuol segnare la discontinuità"
“‘Il tram e la Cupola’, ‘Compagni Spa’, ‘Fantasma Tangentopoli’: questi erano i titoli dell’Espresso di febbraio e novembre 2008. Quelli che sembravano semplici titoli si stanno materializzando pericolosamente nella realtà urbanistica fiorentina”. Lo ricorda Mario Razzanelli, capogruppo di Firenze c’è.
“In gioco – spiega Razzanelli – era ed è il modello di sviluppo urbanistico, e soprattutto finanziario, che già allora cominciava a scricchiolare. Nelle indagini che stanno emergendo ricorrono sempre gli stessi nomi di politici, imprenditori e professionisti. Il Piano strutturale è il fulcro di tutta la politica fiorentina: e lì che si gioca il futuro della città e lì sono concentrati i veri interessi. Ricordiamo tutti molto bene cosa accadde l’anno scorso: il 27 novembre si dimette Biagi; il primo dicembre salta l’approvazione del Piano strutturale che vale almeno 30 miliardi di euro; il 6 dicembre il sindaco Leonardo Domenici si incatena a Roma. Oggi le indagini coinvolgono l’ex capogruppo Pd Alberto Formigli e alcuni personaggi che hanno rivestito ruoli fondamentali negli ultimi 10 anni. E come ha detto Renzi, non finirà certamente qui. Le intercettazioni sono durate nove mesi: può darsi che il ‘bello’ debba ancora venire”.
“L’assenza di Renzi dal Consiglio – afferma Razzanelli – per rispondere alle domande dei consiglieri, compito cui era chiamato nella sua veste di assessore all’urbanistica, non è un buon presagio in vista di un dibattito aperto sul Piano strutturale, che dovrà essere interamente riscritto eliminando tutto ciò che è frutto di interessi che non collimano con quelli della collettività. Il Partito Democratico e i suoi rappresentanti Palazzo Vecchio non possono evitare le proprie gravi responsabilità politiche affidandosi unicamente alla magistratura. La politica non può aspettare i tempi della magistratura. Il Pd ha omesso per quindici anni di svolgere la sua funzione di controllo, riducendo la città nello stato in cui si trova e provocando l’intervento della magistratura”.
“Spetta adesso al sindaco – conclude – dare il via libera senza esitazioni alla commissione d’inchiesta se veramente vuol segnare quella discontinuità col passato più volte dichiarata”. (edl)