Quadra, Galli e Roselli (PdL): "Bonifazi chiarisca, oltre quella di Scino, la posizione di Agostini, Livi, Ricci e Meucci"
“Il capogruppo del PD Francesco Bonifazi deve chiarire non solo la posizione politica del suo gruppo rispetto alla delicata situazione del vicepresidente Salvatore Scino, ma anche quella dei consiglieri Livi, Agostini, Ricci e Meucci, che nella passata amministrazione votarono a favore o alle delibere n. 2006/C/00031 e 2007/C/00006 riguardanti il progetto del Centro Unitario di raccolta e riciclaggio del Ferrale, o alle delibere 2005/C/00086 e del 2006/C/00029 riguardanti la variante al Piano Regolatore Generale per l’intervento in via del Podestà". E' quanto hanno dichiarato il capogruppo Giovanni Galli (PdL) e il consigliere del centro destra Emanuele Roselli. “Se il Pd vuole essere serio e coerente rispetto al documento che ha presentato pochi giorni fa alla città deve prendere una posizione politica chiara rispetto ai consiglieri che contribuirono con il loro voto a far approvare le varianti urbanistiche, e che rappresentano una continuità oggettiva con il gruppo consiliare guidato da Formigli. Del resto – hanno proseguito i due esponenti del centrodestra - non basta il voto di un capogruppo per far passare le delibere. E’ chiara quindi la continuità politica che lega il vecchio gruppo del Pd con quello attuale visto che ben quattro persone - che hanno anche la presidenza di alcune commissioni comunali, tra cui quella dell’urbanistica - sono tutt’oggi seduti tra i banchi del centrosinistra. Paradossalmente – hanno osservato Galli e Roselli - è maggiore la responsabilità politica dei riconfermati rispetto a quella del vicepresidente Scino. Per cui ci attendiamo che il PD faccio una passo chiaro e deciso rispetto a tutte le persone del gruppo coinvolte politicamente in questa vicenda. Non abbiamo nulla di personale contro i consiglieri Livi, Agostini, Ricci e Meucci, ma i fatti (e i verbali delle delibere) diciamo chiaramente quale sono le loro corresponsabilità politiche sull'approvazione dei documenti sopracitati. "Vedremo dalle decisione e dalle posizioni che prenderà Bonifazi nelle prossime ore, quanto il capogruppo di maggioranza crede davvero in quel che ha scritto rispetto a “legalità etica e trasparenza” o se quel documento voleva essere solo un tentativo goffo e ipocrita per scaricare tutte le responsabilità politiche del centrosinistra sul suo predecessore Formigli. Quanto detto finora fa sorgere inoltre un’altra domanda - hanno concluso Galli e Roselli: ma i consiglieri di maggioranza quando approvano una delibera sanno su cosa stanno votando o sono in aula solo per schiacciare un bottone secondo le indicazioni di partito?”. (lb)