Spazi verdi "allergy-free", via libera della commissione ambiente

Ci saranno nuove aree con piante che non scatenano pollinosi e crisi asmatiche

La creazione di aree verdi cosiddette allergy free, ovvero spazi con piante che non scatenano allergie e eliminazione graduale, dove è possibile, delle specie più fastidiose presenti in alcune zone della città. Il via libera all’unanimità della commissione ambiente c’è già. Ora la mozione proposta da Enrico Bertini (PD) passerà dal consiglio comunale per l’approvazione definitiva. “Nella mozione – ha spiegato Bertini -, chiediamo di collocare all’ingresso nei giardini pubblici una scheda informativa che indichi quali specie di vegetazione siano presenti e riporti le caratteristiche e il grado di allergenicità delle stesse in modo da permettere ai fruitori di riconoscere le flora presente e ai soggetti allergici di non sostare in prossimità di piante che presentano rischi per la loro salute”. Non solo la mozione prevede anche che si attui una vigilanza sui progetti che prevedono l’allestimento di verde pubblico e di individuare siti per l’allestimento di aree verdi allergy-free con relativi cartelli informativi”. Lo mozione tiene conto del progressivo aumento in questi anni di pollinosi e crisi asmatiche e che le allergie costituiscono una malattia cronica che riguarda il 20 per cento del paese. (lb)

Si allega la mozione

 


Mozione

Oggetto: “Per allestire aree verdi allergy-free”
Proponente: Enrico Bertini

Il Consiglio Comunale di Firenze

Premesso

- che il Decreto del Ministero della Sanità n. 399 del 28 Maggio 1999 classifica l’asma come malattia cronica ed invalidante costituendo oggi la terza voce di spesa dell'Assistenza Sanitaria Italiana;
- che negli ultimi anni si è assistito al progressivo aumento della frequenza dei casi di pollinosi e crisi asmatiche;
- che le allergie costituiscono la terza causa di malattia cronica nel nostro paese, riguardando circa il 20% della popolazione (oltre 10 milioni di individui), con un’incidenza in rapida crescita soprattutto nei bambini e nei giovani;

Considerato

- che ISPESL (Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro - Dipartimento di Medicina del lavoro) classifica le specie vegetali in:
• Specie vegetali completamente prive di effetti nocivi
• Specie vegetali che causano danni di natura meccanica (mediante spine o aculei);
• Specie vegetali che causano dermatiti da contatto e pollinosi;
• Specie vegetali che contengono veri e propri tossici;

- che la pollinosi è la più classica delle allergopatie: si presenta con cadenza stagionale, durante il periodo della pollinazione in soggetti diventati specificamente sensibili ai pollini di determinate famiglie di erbe e di alberi;
- che in Italia oltre il 10% della popolazione presenta manifestazioni cliniche di pollinosi da allergia a piante arboree (olivo, cupressacee, betulacee, corylacee) e erbacee (graminacee e urticacee, composite, ambrosia);
- che le allergie respiratorie sono causate da fattori genetici ed ambientali. Tra questi l’inquinamento atmosferico svolge sicuramente un ruolo importante in quanto, interagendo con i granuli pollinici, può provocare l’infiammazione delle vie respiratorie e facilitare la penetrazione degli allergeni scatenando l’infiammazione allergica;

Evidenziato

- che un vademecum, “Guida al verde pubblico sicuro senza rischio di allergie”, comprendente 81 fra alberi e piante ornamentali, è stato inviato per iniziativa della SIAIC (Società Italiana Allergologia e Immunologia Clinica), in collaborazione con AIA (Associazione Italiana di Agrobiologia), ai Sindaci di capoluoghi di Provincia e agli Assessorati all’Ambiente delle Regioni;

- che l’ARPAT, nella newsletter su tematiche ambientali n.157-2007 intitolata “IL VERDE PUBBLICO E LE PIANTE ALLERGENICHE”, invita a tenere in considerazione per il verde urbano oltre ai criteri di valore ornamentale, di coltivazione, dimensioni e uso, anche l’allergenicità delle specie arboree; a introdurre piante di tipo femminile e di varietà maschio-sterili, e non esclusivamente di tipo maschile, produttrici di polline, oltre ad una corretta gestione della manutenzione della vegetazione (potatura e/o sfalcio);

Sottolineato

- che le piante da inserire negli spazi pubblici devono essere prive di nocività e si dovranno evitare, per quanto possibile, specie con spine sui rami o sulle foglie, specie urticanti o con parti velenose (tasso, oleandro, ecc), specie arboree con polline ad elevato contenuto allergenico (cipresso, betulla, nocciolo, carpino, ontano) nonché erbe appartenenti a graminacee, urticacee, parietaria e composite;
- che il verde urbano deve essere oggetto di un’attenta politica di progettazione e manutenzione ottenuta tramite la collaborazione fra professionalità diverse;
- che la concentrazione dei pollini potrebbe essere ridotta da una corretta manutenzione del verde pubblico (sfalcio e sradicazione), che rende le aree più sane dal punto di vista allergenico, più gradevoli alla vista, riduce la presenza di insetti dannosi alla salute umana (zanzare, zecche, ecc.), facilita la rimozione e impedisce l’accumularsi dei rifiuti e esercita un’azione di difesa e di conservazione dei beni architettonici

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

• a dare disposizioni agli uffici del Comune preposti alla cura del Verde Urbano al fine di attuare tutte le misure utili e necessarie nel senso sopra descritto, favorendo impianti di essenze non allergeniche e la progressiva eliminazione di quelle attualmente presenti nelle aree cittadine;

• a collocare all’ingresso nei giardini pubblici una scheda informativa che indichi quali specie di vegetazione siano presenti e riporti le caratteristiche e il grado di allergenicità delle stesse in modo da permettere ai fruitori di riconoscere le flora presente e ai soggetti allergici di non sostare in prossimità di piante che presentano rischi per la loro salute;

• a vigilare sui progetti che prevedano l’allestimento di verde pubblico affinché gli stessi prevedano le cautele sopra riportate;

• ad individuare siti per l’allestimento di aree verdi allergy-free con relativi cartelli informativi.

Firenze, 13 ottobre 2009