Pubblicità Ponte Vecchio, l'assessore da Empoli: "Era dal 1939 che il Corridoio vasariano non subiva un tale sfregio"

“Era dal 1939 che Ponte Vecchio non subiva un intervento così invasivo e autoritario. Allora c’era da compiacere una dittatura; oggi paghiamo le conseguenze di una burocrazia che non deve dare conto a nessuno e si considera sola proprietaria di alcuni tra i monumenti più importanti della città e del mondo. E' l'ennesima conferma del fatto che il sistema di governance dei beni culturali fiorentino andrebbe rivisto completamente”. Così l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Giuliano da Empoli commenta la pubblicità che cela un ponteggio su Ponte Vecchio.
“In quell’occasione - ricorda da Empoli - proprio in quel tratto di Ponte Vecchio ai piccoli oblò rinascimentali furono sostituite grandi finestre come gesto di piaggeria di Mussolini verso Hitler. Oggi il Polo museale interviene ricoprendo quelle finestre con una gigantesca pubblicità destinata a deturpare la veduta più celebre e fotografata di Firenze in cambio di qualche briciola di sponsorship”. “Nessuno - continua - mette in discussione il diritto di cercare finanziamenti per i restauri anche attraverso sponsor privati, ma ci si aspetterebbe, a maggior ragione in questo frangente che vede coinvolto il Polo museale, che questo venga fatto nel rispetto del contesto nel quale si opera. Se i tempi del restauro del Corridoio vasariano, e quindi dell’esposizione della mostruosa insegna pubblicitaria dovessero essere quelli dell’uscita di Isozaki, Firenze si vedrebbe condannata ad anni di sfregio”. (edl)