Publiacqua, Torselli (PdL): "Aumenti vergognosi e i dati resi noti da Amos Cecchi sono falsati. Renzi vende fumo e nel sociale è assente"

Insieme al consigliere di Palazzo Vecchio anche i consiglieri del centro destra dei comuni di Sesto e Impruneta

“Negli ultimi cinque anni le bollette dell’acqua sono aumentate del 20 per cento con un picco assurdo negli ultimi due bimestri; questo cozza coi dati resi noti dal presidente di Publiacqua  Amos Cecchi, che ha parlato di aumenti congrui con il tasso di inflazione”. Lo ha detto il consigliere del PdL Francesco Torselli insieme ai consiglieri del centro destra dell’Impruneta Gabriele Bagnoli e di Sesto Fiorentino Giorgio Gargiulo e Marco Baldinotti.
“Il costo dell’acqua – hanno spiegato gli esponenti del centrodestra – è suddiviso in fasce e la stragrande maggioranza delle famiglie fiorentine rientrano nella fascia tra 37 e 50 metri cubi consumati a bimestre. Ed è il prezzo per metro cubo di acqua di questa fascia ad essere addirittura raddoppiato negli ultimi anni, segno che si è voluto colpire in maniera scientifica le tasche dei cittadini”. Secondo Torselli e i consiglieri di Sesto e Impruneta “Il presidente Cecchi ha parlato di aumento contenuto, ma ha fatto i calcoli considerando le famiglie della Provincia di Firenze composte in media da due persone ed entrambe classificabili tra gli ottimi risparmiatori di acqua, quando sappiamo bene che la realtà è differente. Se consideriamo infatti famiglie composte in media da 3 o 3,5 persone, i numeri danno ragione alla nostra tesi”. Curioso poi –hanno aggiunto Torselli, Gargiulo, Baldinotti e Bagnoli – come il presidente Cecchi, nel parlare degli aumenti respinga le accuse riversandole su ATO, come se questo ente fosse un qualcosa di avulso e composto da extraterrestri. In realtà ATO è sì l’organo che decide i prezzi dell’acqua, ma non è composto altro che dai sindaci dei comuni serviti da Publiacqua e da alcuni loro uomini di fiducia, tutti o quasi riconducibili all’area politica di centrosinistra, la stessa peraltro dalla quale proviene l’ex-assessore Cecchi. In pratica – hanno sottolineato i quattro consiglieri – Cecchi ha detto che i colpevoli di questi aumenti scellerati, altro non sono che i sindaci dei comuni interessati dal servizio idrico, ovvero i vari Matteo Renzi, Gianni Gianassi o Ida Beneforti. Firenze è inoltre l’unica provincia d’Italia – ha spiegato Giorgio Gargiulo – che si avvale di ditte letturiste per effettuare la lettura dei contatori e la fatturazione delle bollette e questo è un ulteriore costo aggiuntivo che grava sulle spalle dei cittadini”. Gabriele Bagnoli ha poi attaccato Cecchi dicendo che “la spiegazione fornita dal presidente di Publiacqua sulla presunta mancanza di acqua nel Chianti Fiorentino dovuta alla conformazione geologica del territorio è “palesemente falsata, in quanto in comuni come Greve o la stessa Impruneta, nei mesi di luglio e agosto, si sono avute interruzioni nell’erogazione dell’acqua a causa della scarsa capacità dell’impianto delle Sibille, insufficiente per servire tutta l’area chiantigiana”. Francesco Torselli ha anche criticato il sindaco di Firenze Matteo Renzi: “il caso Publiacqua è sintomatico della gestione di Renzi dell’amministrazione pubblica: grandi sparate mediatiche, spesso campate in aria, vedi ad esempio la stazione TAV sotto Santa Maria Novella, ma assenza totale sui temi sociali e su tutto quanto va a toccare le tasche dei cittadini”. Anche sui voti altamente positivi assegnati dai cittadini a Publiacqua, “le cose, secondo gli esponenti del centro destra- non starebbero come ripostate dal presidente Cecchi. Il voto di 7,5 è infatti assegnato dagli utenti al gusto dell’acqua, se gli stessi utenti sono invece interrogati sulla qualità dei servizi offerti da Publiacqua (puntualità negli interventi, prezzi, facilità di leggere le bollette, ecc…) il voto scende decisamente al di sotto della sufficienza”. (lb)