Decentramento, via libera della commissione affari istituzionali al potenziamento dei quartieri

Spini: "I quartieri non possono essere ridotti a meri parlamentini, ma devono essere efficientemente impegnati per la città"

“Potenziamento dei consigli di quartieri, di competenze e deleghe”. E’ in sintesi il contenuto della mozione approvata stamani dalla commissione affari istituzionali su proposta del presidente Valdo Spini. “Il costo dei quartieri è di 15miioni di euro – ha detto Valdo Spini- . E’ chiaro che non possono essere ridotti a meri parlamentini , ma devono essere efficientemente impegnati a risolvere i problemi della città. Per questo è importante che la giunta venga impegnata su questo tema”.
La mozione approvata stamani fa riferimento all’articolo 50 dello statuto in cui si dice che “Il consiglio di quartiere è competente per la gestione dei servizi di base alla persona che per caratteristiche tecniche e ragioni di efficienza non richiedano una gestione in ambiti territoriali più ampi”. La mozione raccomanda all’amministrazione di “rafforzare e, ove necessario, riqualificare la funzione delle istituzioni decentramento, chiarire e definire esattamente le competenze e gli obiettivi evitando sovrapposizioni, interferenze o vuoti per rendere razionale ed efficiente la gestione dei servizi, armonizzare la collaborazione con le direzioni centrali, distribuendo le funzioni tra livelli dell'amministrazione comunale secondo criteri funzionali piuttosto che meramente gerarchici, secondo caratteri di organicità”. Ora la palla passa al consiglio comunale (lb)

 

Si allega la mozione

Gruppo Spini per Firenze

 

Tipologia atto: Mozione
Oggetto: per il riordino e il potenziamento del Decentramento fiorentino
Proponenti: Tommaso Grassi, Valdo Spini


IL CONSIGLIO COMUNALE

Premesso che:

con la Delibera di Giunta 00448/G/2009 e 00455/G/2009 l’Amministrazione Comunale ha avviato un percorso articolato per arrivare ‘speditamente alla definizione delle linee di azione e degli indirizzi per la revisione degli assetti organizzativi dell’Ente’

nella suddetta Delibera si è provveduto alla ‘riconduzione di tutte le attività tecnico-manutentive all’interno della Direzione Servizi Tecnici’, compreso quelle in capo alle Unità Operative Tecniche dei Quartieri

nella ridistribuzione delle deleghe agli Assessori, il Sindaco non ha provveduto ad individuare un suo delegato per la trattazione delle materie riguardanti il decentramento funzionale ai Consigli di Quartiere

preso atto della convocazione della Conferenza del Decentramento, organismo previsto dallo Statuto e dal Regolamente del Consiglio Comunale, che ha la finalità di coordinare le attività e gli indirizzi tra Amministrazione centrale e quella decentrata, essa non ha avuto luogo

i Presidenti di Quartiere, gli organi politici tecnici dei Consigli di Quartiere risentono particolarmente dell’incertezza e della carenza di comunicazione tra i due livelli, che si è verificata in questo avvio di mandato

Preso atto che:

l'istituzione dei Consigli Circoscrizionali o di Quartiere è espressamente prevista dall'art. 17 del Decreto Legislativo 267/2000 "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali", in maniera prescrittiva per i comuni con pop. sup. a 100.000 ab. che ne disciplinano l'organizzazione e le funzioni con statuto e regolamento;

i Quartieri costituiscono articolazioni territoriali subcomunali dotate di propria soggettività, nate allo scopo di rispondere in primis all'esigenza di avvicinare la gestione e l'erogazione dei servizi di base, cioè servizi pubblici, prestati al cittadino e migliorarne la fruibilità;

la legge non impone un modello di decentramento univoco, uniforme e definitivo, e che nei comuni con pop. sup.a 300.000 ab., lo Statuto Comunale può prevedere particolari e più accentuate forme di decentramento di funzioni e di autonomia organizzativa e funzionale, vedi Municipalità, anche nella prospettiva di una più vasta area metropolitana.

a Firenze storicamente i Quartieri, come Istituzioni decentrate, hanno raggiunto livelli profondi nelle coscienze e nella vita quotidiana dei cittadini;

a Firenze l'esperienza del decentramento nasce a seguito degli avvenimenti dell'alluvione e dalle esperienze maturate sul campo della partecipazione cittadina a quel momento di dolore e ritrovato orgoglio;

Firenze fu la prima tra le grandi città ad arrivare già nel 1976 all'elezione diretta dei Consigli di Quartiere a seguito dell'emanazione della legge 278/76, ed oggi i Quartieri fiorentini rappresentano un modello avanzato nel panorama del decentramento nazionale e tante sono le risposte che, attraverso i servizi gestiti e le funzioni esercitate, riescono ad offrire, costituendo ormai di fatto quegli immediati interlocutori dei cittadini e dei loro bisogni, che facilitano i rapporti con la Pubblica Amministrazione;

la Legge, e il quadro normativo nazionale, non prevede limiti in ordine alla delega di funzioni, e che lo Statuto del Comune di Firenze prevede che l'AC valorizzi i Consigli di Quartiere come organismi di gestione di servizio di base, di esercizio delle funzioni delegate, di consultazione, di partecipazione e a tal fine gli attribuisce autonomia funzionale e organizzativa nelle forme e nei modi previsti del Regolamento dei Consigli di Quartiere;

i Consigli di Quartiere e la struttura tecnico-amministrativa non svolgono compiti meramente esecutivi, ma rivestono un ruolo essenziale quali immediati sensori territoriali e interlocutori privilegiati dei cittadini e dei gestori dei servizi.

Considerato che:

lo scorso Consiglio Comunale ha approvato l’ordine del giorno 186 del 30.03.2004 e il 26 dell’11.01.2005 con i quali si è dato il ‘concreto avvio al riassetto dei Consigli di Quartiere e ad avanzare ipotesi di riassetto organizzativo ed eventualmente istituzionale dei Quartieri, da definirsi con proposte di modifica dello Statuto e dei Regolamenti’

la riforma delle strutture decentrate si rende necessaria viste le difficoltà che troppo spesso nascono nel risolvere velocemente anche i problemi, in quanto i poteri ad essi delegati, e gli strumenti per coordinarsi con la struttura centrale, sono spesso insufficienti;

il “Gruppo di lavoro per la riforma e il riordino del decentramento”, istituito con delibera del Consiglio Comunale n. 8 del 27/2/06, ha prodotto nel novembre 2007 un articolato documento che delinea alcune ipotesi di completamento delle deleghe e riassetto istituzionale dei quartieri, anche nell’ottica dei futuri municipi, e che costituisce per questo un contributo sostanziale e una solida base di discussione per il proseguimento del dibattito in Giunta, Consiglio Comunale e negli stessi Consigli di Quartiere;

l’ art. 50 dello Statuto del Comune di Firenze recita nei comm1 1 e 2 :

“Il Consiglio di quartiere è competente per la gestione dei servizi di base e dei servizi alla persona che per caratteristiche tecniche e ragioni di efficienza non richiedano una gestione in ambiti territoriali più ampi. La gestione di tali servizi è attribuita dal Consiglio comunale con provvedimento specifico approvato a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati”(comma 1)
“Il Consiglio comunale con specifico atto deliberativo, su proposta della Giunta, può delegare ai Consigli di quartiere ulteriori funzioni prevedendo contestualmente le necessarie risorse finanziarie, di personale, strumentali”.(comma 2)

invita il Sindaco e la Giunta ad impegnarsi e ad adoperarsi

 

nel rafforzare e, ove necessario, riqualificare la funzione delle istituzioni decentramento, chiarire e definire esattamente le competenze e gli obiettivi evitando sovrapposizioni, interferenze o vuoti per rendere razionale ed efficiente la gestione dei servizi, armonizzare la collaborazione con le Direzioni centrali, distribuendo le funzioni tra livelli dell'Amministrazione Comunale secondo criteri funzionali piuttosto che meramente gerarchici, secondo caratteri di organicità

nell'intervenire sui criteri direttivi per ridefinire ambiti e modalità di intervento dei Consigli di Quartiere, per il riordino funzionale dei servizi di base e delle funzione delegate estendendo le competenze, adeguando di conseguenza la complessa struttura comunale, e a tale scopo si indica la priorità nel completamento delle attuali deleghe, valorizzando in modo ancora più forte i servizi di prossimità e a presentare al Consiglio una proposta concernente i servizi di base e alla persona che non richiedano una gestione in ambiti territoriali più ampi quali l’intero territorio comunale.


affinché il rapporto fra Direzioni e strutture tecnico-amministrative del decentramento sia reso più funzionale con la definizione chiara degli strumenti e degli ambiti di competenza;

a definire con appropriati atti di organizzazione i contenuti delle delibere di giunta nn.448 e 455 del luglio scorso, relativamente ai Quartieri, con riferimento allo spostamento degli uffici tecnici e dei Siast, al fine di chiarire la titolarità dell’indirizzo politico concernente le attività svolte dalle citate articolazioni, oltreché il presente assetto della manutenzione verde e dei giardini, fino alle auspicate nuove attribuzioni e deleghe

a valutare la possibilità che decisioni sulla mobilità locale, le piccole manutenzioni straordinarie stradali, e la segnaletica di pericolo, rivestano una competenza delegabile ai Consigli di Quartiere mettendoli in grado di approntare pronti interventi, potendo così realizzare riduzioni sui costi ed efficaci risposte alla cittadinanza;

a valutare la possibilità che ai Consigli di Quartiere vengano delegate le competenze in materia di: cessioni di spazio pubblico per attività economico-commerciali di interesse locale, autorizzazioni temporanee e ambulanti, pubblicità sulle aree gestite e vigile di quartiere e quant’altro serva a valorizzare ulteriormente i servizi di prossimità, realizzando al contempo efficaci risposte alle segnalazioni della cittadinanza e una riduzioni dei costi data dall’utilizzo di strumenti di intervento di scala adeguata;

ad impegnarsi affinchè la giunta, anche attraverso la propria struttura burocratica organizzativa svolga il fondamentale ruolo di monitoraggio sul rispetto degli indirizzi programmatici definiti e corrisponda ai Consigli di Quartiere l’indispensabile relativo trasferimento di risorse umane, tecniche e finanziarie necessarie al nuovo ruolo per garantire una efficace e omogenea diffusione, quantità e qualità dei servizi prestati, superando così disparità nel contenuto dei servizi offerti alla cittadinanza


affinché i Consigli di Quartiere vengano coinvolti nelle modifiche urbanistiche che intervengono all’interno dell’ambito territoriale di competenza quali ad esempio le Dichiarazioni Inizio Attività (DIA), gli interventi diretti, etc., e affinché un membro tecnico indicato dai Consigli di Quartiere venga incluso a pieno titolo all’interno della Commissione Edilizia Comunale;

affinché venga mantenuta la raggiunta autonomia regolamentare e la relativa capacità di differenziarsi su caratteristiche specifiche, all'interno di regole comuni e all'unitarietà dell'Amministrazione Comunale;

affinché venga rivisto status dei componenti e degli Organi dei Consigli di Quartiere, cosicché la trasformazione dei Consigli di Quartiere in Municipalità possa quindi arrivare con la struttura già delineata e pronta per le prossime elezioni amministrative anche in rapporto alla prospettiva della possibile istituzione dell’area metropolitana

affinché nella revisione della struttura dei Consigli di Quartiere – Municipi sia data particolare attenzione alla divisione dei ruoli e delle competenze tra organo esecutivo e organo assembleare, senza che vi possa essere sovrapposizione nei ruoli

IMPEGNA ALTRESI’

la Commissione Affari Istituzionali a seguire l’attuazione del presente documento consiliare, concordando con il Sindaco e gli Assessori contenuti, tempi e modi per l’assunzione dei relativi provvedimenti di competenza del Consiglio Comunale

RACCOMANDA ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

che, nonostante il nuovo organigramma abbia trasferito i dipendenti dell’area tecnico-manutentiva dei Quartieri dalla Direzione Area Metropolitana alla Direzione Servizi Tecnici, non siano sottratte ai Consigli di Quartiere anche le relative deleghe

DA MANDATO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

di concerto con il Sindaco e il Presidente della Commissione Affari Istituzionali
a convocare nei prossimi 15 giorni una Conferenza dei Presidenti dei Quartieri che possa entro un mese redigere un documento da sottoporre al Consiglio Comunale, per l’approvazione, che contenga gli indirizzi per una immediata riorganizzazione dei Consigli di Quartiere da presentare nel corso della ormai prossima sessione di bilancio, affinchè il bilancio di previsione 2010 sia redatto coerentemente con il nuovo assetto delle competenze dei Quartieri.