Sabatini (PdL): "Finalmente è iniziata la discussione della mia mozione sul sottopasso di via Vittorio Emanuele II"

L'esponente del centrodestra ribadisce: "Rivedere le decisioni ascoltando le richieste dei cittadini"

"Finalmente è iniziata la discussione sulla mozione che ho presentato sul sottopasso di via Vittorio Emanuele II”. È quanto dichiara il consigliere comunale PdL Massimo Sabatini.
“Oggi si è tenuta l’audizione dell'assessore ai lavori pubblici Massimo Mattei alla presenza di ben tre commissioni congiunte (Sviluppo Economico, Urbanistica e Ambiente) avente per oggetto la mozione che ho presentato alla seconda commissione sulla scia del mio intervento in consiglio comunale il 27 luglio – spiega Sabatini –. In quell'assise il sindaco Matteo Renzi, con la sua dichiarazione sull’Alta velocità, riaprì il tavolo del dibattito con RFI. Subito chiesi di rivedere le nefaste decisioni che nel decennio 1999-2009 hanno visto il ‘quasi annullamento’ del progetto originario. via Vittorio Emanuele univa ed unirebbe il Ponte Rosso con piazza Dalmazia; prima c'erano i due passaggi a livello che, seppur nella limitazione di tempo, tenevano aperto lo sbocco. Con l'avvento dei lavori di Ferrovie per l'adeguamento Tav gli originari accordi, che prevedevano appunto la realizzazione di un sottopasso tanto viario quanto pedonale, sono stati stravolti dalle decisioni del consiglio comunale che hanno progressivamente eliminato pezzi importanti dell'intervento. Di un progetto globale – insiste l’esponente del PdL – è quindi rimasta la sola realizzazione di un unico passaggio pedonale che al momento non copre che uno dei due passaggi a livello. Questo lascia de facto ‘tagliata in due’ la città ed isola a livelli di ghetto una porzione importante del Quartiere 5”.
“È con grande piacere, dunque, che accolgo le osservazioni in merito fatte dall'assessore Mattei – sottolinea Sabatini – il quale ha dichiarato che: ‘su via Vittorio Emanuele II le lamentele dei cittadini mi hanno convinto: la zona necessita di una mobilità maggiormente facilitata’ E ancora: ‘il problema è che le originarie richieste dei cittadini sono state stralciate dal progetto, ma poiché l'Amministrazione è intenzionata a fare di tutto per convincere RFI a fare il sottopasso, chiedo dunque azioni fattive ai consiglieri alle commissioni e quindi al consiglio”.
Sabatini aggiunge: “Ribadisco dunque, e con forza, la presenza della mia mozione! E la necessità di portarla rapidamente in votazione per chiedere subito il reinserimento del secondo sottopasso pedonale (quello che supera anche il secondo passaggio a livello) e per riaprire eventualmente anche il tema del passaggio viario, importantissimo per l'alleggerimento di traffico e per l'equilibrio economico della zona. Su questo secondo tema ho chiesto dati e chiarezza ai numerosi tecnici presenti all'audizione. Gli interventi degli ingegneri Vincenzo Tartaglia e Giancarlo Mugnai, nonché dell'architetto Marcello Cocchi, hanno infatti messo in evidenza parecchie incongruenze che, se sono chiare alla classe politica che nel tempo ha preso certe decisioni, non lo sono per i cittadini coinvolti (oggi presenti in qualità di uditori). Attenderò la documentazione ufficiale – precisa il consigliere del PdL – , perché le giustificazioni fornite mi appaiono nebulose. Ho sentito citare il parametro massimo del 7% per le pendenze e mi chiedo se altri sottopassi della città lo rispettino. Ho sentito citare la presenza di rischio danneggiamento alle abitazioni limitrofe e mi chiedo perché la stessa questione sia invece accettabile per far passare il treno sotto Firenze. Ci vogliamo dimenticare quanto è stato detto circa i quasi 200 alloggi di via Don Minzoni e viale Lavagnini? Evitiamo dunque il teatrino della peggiore politica (quella che usa due pesi e due misure) e torniamo ad ascoltare le richieste dei cittadini”.
“Ricordo – continua Sabatini – che proprio i comitati dei residenti si sono direttamente rivolti all'ufficio del Difensore Civico, corredando la loro lettera con ben 1.351 firme, e da questo hanno ricevuto immediato ausilio sfociato in una comunicazione allo stesso assessore Mattei che anche epistolarmente ha ribadito la sua apertura. E non vedo come si potrebbe agire diversamente”.
Tornando alla riunione, il consigliere del PdL sottolinea che questa “si è conclusa con l'analisi di un semplicissimo fatto: se venissero fatti i lavori previsti dalle attuali decisioni la zona coinvolta diventerebbe off limits per il passaggio di mezzi di soccorso, come i pompieri, in caso di eventi eccezionali (ricordo l'alluvione per lo straripamento del Mugnone il 31 ottobre del 1992). Siamo certi di voler procedere in questa direzione? Ci siamo dimenticati che nel piano regolatore del nostro comune era prevista la realizzazione di ben tre zone di sottopasso per impedire l'isolamento? Oltre al dibattutissimo lavoro su via Vittorio Emanuele sono infatti previsti sottopassi nella zona di Largo Cantù (l'unico effettivamente in realizzazione) e pure nella direttrice da via Paoletti a via Crispi, importante soluzione alternativa di cui nessuno parla. Insomma, una cosa è certa: le decisioni sono da rivedere e le alternative non mancano. Lavorerò in questo senso al fine di portare in consiglio proposte concrete ed accettabili da ogni parte. Prima di tutto quella dei cittadini” conclude Sabatini. (mf)