Il fascino e la storia di palazzo Cocchi Serristori raccolti nel libro dell'architetto Trotta
Un edificio di grande fascino del quale finalmente si sa che è stato riedificato fra il 1485 e il 1491 su un progetto di Giuliano di Sangallo. E’ il palazzo Cocchi Serristori attuale sede del quartiere 1 in piazza Santa Croce, la cui storia è ora tutta raccolta in un volume realizzato dall’architetto Giampaolo Trotta e oggi presentato dal presidente del quartiere 1 Stefano Marmugi in Palazzo Vecchio. “Vorrei promuovere la cultura e la storia monumentale di Firenze – ha detto Marmugi - e la storia di questo palazzo è un passo verso la storia di altri palazzi del centro storico che vorremmo raccontare”. Non solo il presidente del quartiere 1 ha anche annunciato un corso di laurea vero e proprio che si terrà presso la facoltà di architettura su questo palazzo e sui rilievi fatti. Il palazzo Cocchi Serristori ha destato nel tempo l’interesse di studiosi sia italiani che stranieri. Il Trotta ha ripercorso sapientemente la storia del palazzo partendo dall’excursus sulle trasformazioni della Piazza Santa Croce quando questa era sede dell’anfiteatro romano fino al periodo medievale e alla datazione della riedificazione rinascimentale tra il 1485 al 1491 il cui progetto è attribuito a Giuliano di San Gallo anche se l’idea iniziale sembra fosse di Leon Battista Alberti. Oltre alla storia del palazzo all’interno è possibile trovare il racconto della famiglia Peruzzi e della famiglia Cocchi, famiglie di grande prestigio del 400’ e 500’ legate alle origini del palazzo. La facciata è ispirata ai grandi teatri romani come simbolo della tradizione laurenziana che si rifà alla filosofia neo - platonica di Marselio Ficino Sono stati ampiamente descritti, oltre all’impianto architettonico, anche gli affreschi presenti nel palazzo, le ricostruzioni rinascimentali, i passaggi di proprietà e le opere di restauro.
(lb)