Inizia lo sciopero della fame e della sete, Cruccolini segnala il caso al Garante dei detenuti
“Chi è privato della libertà perché ha commesso un reato, non può e non deve essere privato del diritto all’assistenza e alla saluto”. Lo afferma il capogruppo di Sinistra per Firenze Eros Cruccolini dopo aver ricevuto una lettera di una detenuta rinchiusa nel carcere di Sollicciano che da oggi ha iniziato lo sciopero della fame e della sete. Alla base della protesta della donna (40 anni e un figlio minore), la mancata assistenza all’interno del penitenziario, successiva a un intervento per un carcinoma alla gola che l’ha resa completamente afona.
“A seguito dell’operazione avvenuta 10 mesi or sono – dice ancora Cruccolini – la detenuta necessita di ausili e farmaci che, come lei stessa mi segnala nella lettera, all’interno del penitenziario non sono disponibili. Da mesi sta richiedendo una struttura alternativa in modo che con adeguate cure, possa tornare a parlare. Questa situazione rischia anche di far perdere la potestà genitoriale sul figlio minore”.
Accanto a questa, Cruccolini ricorda anche il caso di un’altra detenuta costretta alla dialisi per la quale “il carcere non è il luogo ideale”.
“Sono costretto – conclude Cruccolini – a rendere pubblica questa lettera e mi farò carico di segnalare questa situazione al Garante dei detenuti con l’auspicio che si possa arrivare a una soluzione in tempi rapidi. Mi sembra tuttavia anacronistico come nel 2009 si debba ricorrere ad azioni come lo sciopero della fame e della sete per ottenere un diritto sacrosanto”.(fd)