Inno nazionale, Torselli (Pdl): "Cruccolini non alimenti polemiche"

"Il tentativo del capogruppo di Sinistra per Firenze Eros Cruccolini di voler coniugare a tutti i costi il significato dell'inno di Mameli suonato prima dell'inizio del consiglio comunale con la resistenza e la lotta partigiana è già alquanto goffo di per sé, tanto che ulteriori polemiche sulla questione servirebbero solo a svilire ulteriormente il senso del nostro inno nazionale. Come se questo non fosse stato già abbastanza calpestato nel corso dell'ultimo consiglio comunale dalla maggioranza di centrosinistra". Lo afferma Francesco Torselli, consigliere comunale del Pdl, tra i quattro che lunedì scorso hanno votato contro la mozione sull’inno nazionale.
"Lunedì abbiamo assistito a scene di una tristezza inaudita che hanno violentato e preso a pugni in faccia la storia del nostro paese ed il sentimento di unità nazionale che dovrebbe sprigionare in ogni italiano alle prime note dell'inno di Mameli - dichiara Torselli -. 'Fratelli d'Italia' è stato invece trasformato in merce da trattativa, in versi e versetti inseriti e tolti da una mozione per accontentare questo o quel consigliere comunale". "Sono stato tentato di abbandonare l'aula in più di un'occasione - continua - poiché, e qui faccio anche un po' di autocritica, odio le strumentalizzazioni politiche di inno e bandiera che alcune volte, in passato, sono state fatte anche dalla parte politica che rappresento. Ma ridurre l'inno nazionale a merce di scambio per ottenere qualche voto in più e non spaccare un Pd evidentemente non ancora definitivamente riconciliato con il tricolore ed il concetto di patria in ogni sua anima". "L'uscita del consigliere Cruccolini poi - aggiunge Torselli - è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso cercando, in un contesto che non lo riteneva assolutamente opportuno, di introdurre un richiamo alla resistenza ed alla lotta partigiana che ha innescato un immediato ritorno al passato ed un immediato ricorso alle ideologia, ideologia che rendeva omaggio ai soliti partigiani, ma al tempo stesso lo negava ai ragazzi che nel secondo dopoguerra persero la vita rivendicando l'italianità di Trieste".
"Lo spettacolo offerto alla stampa ed ai cittadini è stato pietoso - conclude il consigliere del centrodestra, che è anche dirigente nazionale della Giovane Italia, organizzazione giovanile del Pdl - sarebbe bene chiudere qui le polemiche, anziché alimentarle come sta facendo il consigliere Cruccolini". (edl)