Un bacione a Firenze, De Zordo: "I cittadini puliscono, ma l'amministrazione fa il suo dovere?"
“Nessuno può essere contrario ad una giornata in cui si pulisce la città, ma l'amministrazione sta facendo il suo dovere per affrontare il tema della pulizia e dei rifiuti?". E' quanto si domanda la capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo dopo la scoperta della discarica abusiva sotto al lungarno Pecori Giraldi, e alla vigilia dell'iniziativa “Un bacione a Firenze”, la giornata dedicata alla pulizia della città. "Dopo la discarica di via Piemonte alle Piagge si scopre ora che ne esiste una in pieno centro a Firenze - ha spiegato De Zordo - oltre all'iniziativa di domani per pulire la città ci chiediamo quali siano le intenzioni della giunta. Al di là dell'azione della Magistratura, il Comune controlli e vigili da subito sulla situazione delle discariche abusive presenti in città. Il compito di un'amministrazione pubblica è quello di prendersi la responsabilità di risolvere i problemi. Firenze non ha bisogno di iniziative di immagine ma di scelte serie e continuative. Se la giornata rimarrà fine a se stessa risulterà una mera iniziativa demagogica”. “Proprio il 12 settembre - ha proseguito De Zordo - si celebra in contemporanea con 'Un bacione a Firenze', la prima giornata internazionale per l'eliminazione della buste di plastica: nel nostro paese saranno bandite nel 2011, ma alcuni comuni, come Torino, stanno anticipando l'eliminazione dei sacchetti. Firenze, già nel Consiglio di lunedì prossimo, dovrà agire in questo senso, contribuendo alla difesa dell'ambiente. Il tema dei rifiuti resta in città un problema molto serio: Firenze è da molto tempo ormai al di sotto degli obiettivi minimi fissati per la raccolta differenziata. L'amministrazione agisca per ampliarla, adottando programmi per la riduzione dei rifiuti e allargando il 'porta a porta', che già ha dato ottimi risultati nel borgo di Peretola. Si tratta di sistemi che i cittadini hanno mostrato di gradire, e che consentirebbero, tra l'altro, consistenti sconti sulla tariffa. A dimostrarlo è il caso di Capannori, eccellenza italiana nella gestione dei rifiuti. L'impressione è che si stiano ritardando queste buone pratiche per far passare come inevitabile la scelta di costruire l'inceneritore, dietro cui si celano interessi da oltre cento milioni di euro, ma che risulterebbe dannosa per la cittadinanza”.
(lb)