Nomine, De Zordo: "Giù le mani dalla norma sulla parità di genere"
“Giù le mani dalla proporzione fra i generi nelle nomine del Comune”. Lo afferma la capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo, alla vigilia della riunione della commissione affari istituzionali di Palazzo Vecchio, commentando quanto dichiarato dall’assessore Angelo Falchetti.
“E’ un inaccettabile attacco ad una norma che riguarda prima di tutto i principi democratici della rappresentanza - sottolinea De Zordo -, stabilita peraltro da una conquista bipartisan che il consiglio comunale ha approvato oltre due anni fa. La generale questione della presenza delle donne nelle posizioni di responsabilità è un problema ancora molto attuale nel nostro paese”.
“Assai presenti nel mondo del lavoro come anche nell’impegno politico e sociale - ricorda la consigliera -, le donne risultano invece assenti ai vertici e nei posti di responsabilità. L’Italia, con un 18% di donne in Senato e 21,3% alla Camera, occupa soltanto il 49/o posto nella classifica mondiale sulla presenza femminile nei parlamenti nazionali stilata dall’organizzazione internazionale Inter-Parlamentary Union (piazzandosi dietro a Paesi come il Kyrgyzstan o l’Eritrea). La stessa cosa accade per la composizione dei consigli d'amministrazione delle grandi società: secondo una ricerca del 2008 (TNI, pubblicata dal Financial Times) in Italia soltanto il 2% delle donne è presente nei cda, in misura minore anche di paesi come l’Oman (2,3%) e il Kuwait (2,7%), mentre la Francia è al 6%, il Regno Unito al 10%, gli Stati Uniti al 13%, fino ad arrivare a quote superiori al 20% in Svezia e Norvegia”. “Sarebbe dunque paradossale - conclude - azzerare oggi una norma con cui il Comune di Firenze aveva voluto invertire una logica anacronistica e antidemocratica”. (edl)