Sollicciano, De Zordo: "Una mozione per i diritti dei detenuti"
"Una mozione per impegnare il sindaco e la giunta a mettere in atto azioni mirate a porre fine alla situazione inaccettabile che si sta vivendo al carcere di Sollicciano, fra sovraffollamento e mancanza di condizioni di minima vivibilità, che causano continue proteste da parte dei detenuti". A presentarla oggi, perché sia messa in discussione in Consiglio Comunale, è la capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo. "La mozione è frutto del lavoro elaborato insieme a numerose associazioni e movimenti che si occupano del problema, e fanno seguito alle recenti iniziative messe in atto in città a sostegno dei detenuti". Si tratta di un atto che chiede l'adozione di diversi provvedimenti, la maggior parte dei quali già previsti dalle normative al quale il Comune di Firenze non adempie – ha spiegato De Zordo – Sollicciano non può e non deve essere considerata come un corpo estraneo nel territorio, soprattutto per quanto riguarda le problematiche dei detenuti, l’accesso a misure alternative alla detenzione, il reinserimento sociale”. In particolare la mozione chiede una puntuale azione di verifica delle condizioni igienico sanitarie della struttura, il passaggio della sanità penitenziaria al servizio sanitario nazionale, ad intervenire con decisione sulle politiche di reinserimento dei detenuti (misure alternative, sistemazioni temporanee a fine pena, diritto alla casa), a favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti ammessi al lavoro esterno, a favorire il processo di reinserimento degli ex detenuti, a potenziare l’Ufficio del Garante dei Detenuti e, in generale, a stabilire contatti permanenti con gli enti presposti e le associazioni per meglio legare l'istituzione carcere alla realtà del territorio. Per far questo la mozione chiede anche di potenziare in termini di personale e di risorse finanziarie l' "Ufficio carcere" del Comune di Firenze".
(lb)
Ecco il testo della mozione presentata oggi dalla capogruppo di perUnaltracittà:
Il Consiglio Comunale
Viste le drammatiche vicende avvenute a Sollicciano negli ultimi tempi,
Viste le proteste dei detenuti, come del resto in molte altre carceri italiane, a fronte di condizioni oggettivamente invivibili, che hanno provocato e continuano a provocare sofferenze, disagi gravissimi, atti di autolesionismo, suicidi,
Visto che tali condizioni sono determinate, oltre che da problemi di gestione della struttura, anche e soprattutto da un pesantissimo sovraffollamento (quasi 1000 presenze a fronte di una capienza di 460 posti),
Visto che tali condizioni, aggravatesi nel corso degli ultimi mesi, sono state ripetutamente denunciate da anni dai detenuti stessi, da associazioni impegnate nel settore e da esponenti delle amministrazioni locali,
Considerato che la struttura di Sollicciano non può e non deve essere considerata come un corpo estraneo nel territorio del comune di Firenze, ma facente parte della città, soprattutto per quanto riguarda le problematiche dei detenuti, l’accesso a misure alternative alla detenzione, il reinserimento sociale,
Ritenuto che il Comune di Firenze debba svolgere un ruolo attivo nel superare le crescenti drammatiche difficoltà nella vita carceraria di Sollicciano, pur nella consapevolezza che grande responsabilità nel determinare questa situazione è del governo centrale che, in particolare con disposizioni legislative quali quelle sulla droga, sull’immigrazione, sulla recidiva, e in ultimo con il cosiddetto “pacchetto sicurezza” provoca un inutile quanto grave incremento della popolazione carceraria, secondo una logica ciecamente punitiva, ingiusta e inefficace
Impegna il sindaco e la giunta
- a svolgere una puntuale azione di verifica delle condizioni igienico sanitarie della struttura, attraverso la ASL e la Società della Salute, per quanto riguarda in particolare le condizioni di vita dei detenuti, l’accesso ai servizi di prima necessità, il vitto, l'uso di farmaci psicotropi, la disponibilità di spazio sufficiente per ogni detenuto (secondo il Comitato di Prevenzione della Tortura del Consiglio d'Europa, 7 mq a testa);
- ad adoperarsi, in particolare attraverso la ASL e la Società della Salute, perché sia completato in tempi rapidi il passaggio della sanità penitenziaria al SSN in applicazione della legge 419/98, del d.l. 230/99 e del DPCM del 19 marzo 2008;
- ad intervenire con decisione sulle politiche di reinserimento dei detenuti, potenziando le politiche generali di accesso al diritto alla casa e individuando anche strutture idonee all’accoglienza dei detenuti in permesso e ammessi alle misure alternative alla detenzione, come pure per sistemazioni anche temporanee al momento di fine pena;
- a favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti ammessi al lavoro esterno ai sensi dell'art.21 della legge 354/75, alla semilibertà e alle misure alternative alla detenzione, nonché degli ex-detenuti, attraverso il potenziamento delle politiche generale per il diritto al lavoro, garantendo l'inserimento di ex-detenuti negli uffici dell'Amministrazione comunale e anche sostenendo la costituzione e lo sviluppo di cooperative sociali costituite esclusivamente o in parte da ex-detenuti;
- a coordinare l'azione dei servizio socio-sanitari comunali al fine di garantire il potenziamento delle strutture di accoglienza e per favorire il processo di reinserimento degli ex-detenuti;
- a potenziare in termini di personale e di risorse finanziarie l’Ufficio del Garante dei Detenuti e a promuovere un accordo con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria affinché il Garante venga equiparato ai Parlamentari e ai Consiglieri Regionali relativamente alle condizioni di accesso in carcere e abbia a disposizione un ufficio interno ai reparti detentivi;
- a stabilire contatti permanenti con la "Commissione detenuti" esistente nel Nuovo Complesso Penitenziario di Sollicciano, anche attraverso una partecipazione attiva alle riunioni della stessa da parte dei funzionari dell' "Ufficio carcere" e dei consiglieri impegnati nelle Commissioni competenti, al fine di avere un quadro delle problematiche esistenti e per avanzare proposte al Consiglio Comunale atte a superarli;
- a stabilire contatti permanenti con il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria, anche in rapporto alle sue competenze sui trasferimenti dei detenuti all'interno della Regione, al fine di addivenire ad una effettiva realizzazione del principio della territorializzazione della pena affermato dalla legge 354/75;
- a stabilire contatti permanenti con la direzione e gli operatori dell'Ufficio Esecuzione Penale Esterna (UEPE) dell'Amministrazione penitenziaria, al fine di avere un quadro delle problematiche esistenti e avanzare proposte atte a superarli, con particolare riguardo per l'accesso alle misure alternative alla detenzione;
- a stabilire contatti permanenti con il Tribunale di Sorveglianza presso la Corte d'Appello di Firenze, al fine di avere un quadro delle problematiche esistenti e avanzare proposte atte a superarli, con particolare riguardo per le condizioni di detenzione, l'accesso ai permessi, alla semilibertà e alle misure alternative alla detenzione;
- a stabilire contatti permanenti con i dipendenti del Ministero dell'Istruzione operanti all'interno del Nuovo Complesso Penitenziario di Sollicciano, in modo da favorire iniziative di sensibilizzazione della società civile, a partire dagli alunni, i genitori e gli educatori degli istituti scolastici dai quali dipendono;
- a stabilire contatti permanenti con le associazioni di volontariato e i singoli volontari che operano nel Nuovo Complesso Penitenziario, nonché con gli enti di ricerca operanti nel settore, al fine di avere un quadro delle problematiche esistenti e per collaborare anche finanziariamente alle attività volte al reinserimento sociale dei detenuti e ad una sempre più forte interazione tra la città e il carcere;
- a coordinarsi con le amministrazioni dei comuni dell'area metropolitana, con l'amministrazione provinciale e con l'amministrazione regionale, ciascuna per le rispettive competenze, al fine di garantire un'azione incisiva rispetto alle problematiche carcerarie;
- a potenziare in termini di personale e di risorse finanziarie l' "Ufficio carcere" del Comune di Firenze, in modo che possa garantire un efficace coordinamento delle sopraccitate iniziative.