Testamento biologico, Livi (PD): "Sconcertata dalle considerazioni di Vannino Chiti"

"Il registro è uno strumento amministrativo. Basta col dire che ‘certi temi non si toccano perché dividono'.Proporre strumenti e soluzioni è il fondamento dell'azione politica"

“Sconcertata dalle considerazioni dell’onorevole Vannino Chiti riguardo all’istituzione del registro dei testamenti biologici approvata dal sindaco e dalla giunta di Calenzano”. E’ quanto ha affermato la consigliera del PD Claudia Livi dopo avere letto l’intervista rilasciata dall’onorevole Chiti e pubblicata ieri Corriere Fiorentino
“Il registro – ha detto la consigliera Livi - è uno strumento amministrativo e rientra nelle competenze dell’amministrazione comunale che ha, o dovrebbe avere, anche il compito di semplificare la vita ai residenti, cosi’ come il registro delle unioni civili, esistente senza che ci sia nessuna legge nazionale che regoli le medesime”. La consigliera Livi si dice “sorpresa di sentire dalla bocca dello stesso Chiti – persona che conosco e apprezzo – il solito ritornello che ‘certi temi non si toccano perché dividono’, continuando così a ignorare la volontà di avere voce su aspetti della nostra vita così delicati che la Costituzione ha messo al riparo da ogni intervento esterno, che ha voluto intoccabili”.
Claudia Livi spiega che “il registro consente semplicemente ai cittadini di far sapere – se e quando ce ne dovesse essere bisogno – che e’ stato da loro depositato e dove viene custodito un documento in cui sono indicati in anticipo i trattamenti medici che intende ricevere o rifiutare in caso di malattie o traumatismi cerebrali che determinino una perdita di coscienza definibile come permanente ed irreversibile, che impedisca di comunicare direttamente ed in modo consapevole con il proprio medico”. “Siamo di fronte ad una dichiarazione di volontà che non e’ dipendente dalle scelte fatte dal Parlamento”.
Secondo la Livi “se il Parlamento varerà una legge restrittiva e oscurantista ne prenderemo atto, ma ciò non sposta di un millimetro la volontà di autodeterminazione delle migliaia di cittadini ( più di 4000 nella solo a Firenze) che hanno depositato dai notai o dai loro fiduciari in tutta Italia i loro testamenti biologici”.
“Proporre strumenti che contribuiscano ad assicurare che venga rispettata la volontà di ciascuno di noi su questioni che coinvolgono la nostra sfera più intima – ha poi concluso la consigliera del Partito Democratico - costituisce una parte fondamentale della propria azione politica e del proprio modo di essere. E’ anche seguendo questa linea che i solchi si sono davvero approfonditi, ma nello stesso PD, allontanando dal voto chi non ha più sentito al centro dell’azione politica il rispetto delle libertà individuali e la difesa dell’autonomia di scelta di ognuno di noi.”

(lb)