Carceri, Cruccolini (Sinistra) riceve una lettera da una persona detenuta e chiede una seduta aperta del consiglio a Sollicciano

"Il sovraffollamento si combatte anche con percorsi in comunità per i tossicodipendenti"

“Una seduta del consiglio comunale aperta dentro Sollicciano per ascoltare direttamente i detenuti e le associazioni di volontariato che lavorano nel carcere . E la richiesta di un impegno da parte di altri enti e categorie economiche affinché si possa migliorare la questione del sovraffollamento con soluzioni alternative che possano decongestionare le carceri come percorsi in comunità per i tossicodipendenti che hanno commesso piccoli reati e lavori per la manutenzione dei giardini comunali”.
E’ quanto chiede il capogruppo della Sinistra per Firenze Eros Cruccolini che, per quanto riguarda la proposta di un consiglio comunale all’interno del carcere invierà una lettera al presidente Eugenio Giani e a tutti i capigruppo. A spingere Cruccolini ci sono non solo le proteste da parte dei detenuti avvenute in questi giorni, ma anche una lettera scritta da una persona detenuta a Sollicciano e inviata al capogruppo.
“Sono oltre quattro pagine di parole scritte a mano – ha detto Cruccolini - in cui si sente più che altro il bisogno di ascolto e nelle quali si fanno presenti problemi precisi”. La lettera è di poco successiva alla visita dei parlamentari avvenuta qualche giorno fa a Sollicciano durante le proteste dei detenuti. “Nessuno di loro – si legge nella lettera – ha rivolto la benché minima parola a nessuno di noi. Le conversazioni che erano udibili dalle celle, suonavano quanto meno strane, pronunciate com’erano da persone che in questi mesi non ho mai visto una sola volta venire a vedere quale sia la nostra condizione in quel di Sollicciano. Ascoltando poi tutti i Tg disponibili ho scoperto che era partita l’ennesima splendida operazione di facciata”.
“Quello di cui queste persone avrebbero bisogno – ha poi aggiunto Crucco lini- sono dei percorso in comunità di recupero rivolti ai tossicodipendenti che hanno commesso piccoli reati. Tutto questo servirebbe a decongestionare un po’ le carceri”. Non solo Il capogruppo Cruccolini parla poi dell’ipotesi di far lavorare i detenuti nella manutenzione dei giardini dell’amministrazione comunale, cosa che sta avvenendo a Roma secondo quanto proposto dal capo del dipartimento amministrazione penitenziaria Franco Ionta”.
La lettera della persona detenuta è molto chiara: “Non esiste – si legge nella lettera- la separazione fra persone con posizioni giuridiche e personali diverse: imputati, appellanti, definitivi sono mescolati. Non esiste distinguo fra chi è tossicodipendente e chi non lo è, chi è portatore di patologie particolari e chi no. Non esistono le4nzuola e cuscini per tutti e non esiste se sei tossicodipendente la possibilità di iniziare un percorso serio e credibile di recupero. Esiste invece – continua la lettera- il ricorso massiccio a psicofarmaci e anti depressivi”.

(lb)