65° Anniversario della Liberazione, Torselli (PdL): "Solo demagogia ed estremismo politico nel discorso di Renzi"

"Un discorso pieno di demagogia, degno quasi di un estremista politico".  E' questo  il commento di Francesco Torselli (PdL) al discorso pronunciato dal sindaco in occasione delle celebrazioni del 65° Anniversario della
Liberazione di Firenze."Da un sindaco che parla continuamente di rinnovamento e di nuovi modi di
fare politica mi sarei aspettato un discorso completamente diverso- ha spiegato il consigliere comunale del PdL -, mi sarebbe piaciuto sentir dire che le nostre generazioni possono essere le prime a mettere da parte gli odi  ed i rancori scatenati dalla Guerra Civile e consegnare finalmente alla  storia quelle pagine buie. Avrei immaginato un sindaco Renzi - ha proseguito Torselli - in grado di trasformare la festa di una parte nella festa di tutti, nella festa della  democrazia e della libertà. Invece il 'giovane' Renzi ha fatto non uno, ma  dieci passi indietro, cercando di rimarcare rancori e spaccature vecchi ormai di oltre mezzo secolo. Tanto per cominciare la decisione di affidare al presidente dell'ANPI il  compito di celebrare il discorso solenne - ha aggiunto ancora il consigliere del
centrodestra - per poi sottolineare come gli eserciti alleati abbiano di  fatto liberato una città già libera grazie all'operato dei partigiani, posizione degna più di un estremista di sinistra che non di una persona che  vuole obiettivamente raccontare la storia. Per non parlare poi dell'appello rivolto dal sottoscritto e dal Senatore
del PdL Achille Totaro - ha continuato il consigliere comunale e presidente  provinciale di Azione Giovani - affinchè una corona di fiori venisse inviata  dal sindaco anche alla memoria dei 'vinti', non certo per riscrivere la  storia, ma soltanto come gesto di pacificazione nazionale".La risposta del sindaco - ha detto Torselli - è stata definire
'raccapricciante' la mia proposta farneticando poi di menzogne e verità  rimescolate al fine di riscrivere la storia. La proposta mia e del Senatore Totaro era invece unicamente finalizzata a rendere un tributo di umana pietà  a quei ragazzi, poco più che bambini, che se si schierarono dalla parte dei  'vinti' non lo fecero né per i campi di concentramento, né perché volevano difendere la dittatura contro la libertà""In chi - ha concluso  Torselli - in buona fede scelse di combattere  dalla parte di chi non aveva mai abdicato il tricolore non c'è voglia di  dittatura e rifiuto della libertà, ma solo e soltanto amore per la propria  patria. C'era sì, è vero, chi combatteva contro una dittatura con lo scopo di istaurarne un'altra, anche se di diverso colore, ma questi vanno  ricercati nell'ala comunista, e maggioritaria, del CLN. Il discorso di Renzi è stato in certi passaggi di un buonismo quasi
infantile e di una demagogia unica  mentre in altri  passaggi è sembrato scritto da un estremista dei centri sociali. Che sia la  sintesi di due discorsi diversi suggeriti al Sindaco dalle anime che sostengono la sua maggioranza?". (lb)