65° Anniversario della Liberazione, Torselli (PdL): "L'unica risposta alla nostra richiesta di pacificazione sono stati gli appelli all'antifascismo"

"Il Movimento Sociale Italiano è stato all'avanguardia già 30 anni fa"

"In occasione del 65° anniversario della Liberazione di Firenze avevamo  lanciato un appello al Sindaco ed alle istituzioni cittadine per creare un  grande momento di pacificazione nazionale e di superamento delle barriere
ideologiche figlie del '900, ma l'unica risposta avuta è stata l'ennesimo  appello all'antifascismo ed alla divisione manichea tra bene e male". E' quanto ha dichiarato Francesco Torselli, consigliere comunale del Popolo della Libertà. "Che una parte della Resistenza si battesse per la riconquista di valori  importanti è cosa accettata da tutti - ha proseguito Torselli - e nessuno ha  chiesto una revisione di quanto scritto ed affermato nella nostra
costituzione. Resta il fatto che, ad oltre 60 anni di distanza dalla triste  stagione della guerra civile, vi sono ancora uomini e partiti che non riescono a guardare al di là della propria appartenenza politica per  riconoscere l'umana pietà a chi, poco più che bambino, decise di sacrificare  la propria vita combattendo dalla parte di chi non volle abdicare il tricolore". "Non mi si racconti - ha proseguito il consigliere comunale del  centrodestra - che quei sedicenni che imbracciarono il fucile nascondendosi sui tetti di Firenze all'alba dell'ingresso in città delle truppe alleate, compirono questo gesto perché nemici della libertà o perché contigui a  camere a gas e deportazioni". "Una corona di fiori inviata in maniera ufficiale - ha aggiunto Torselli -  alla memoria di questi ragazzi e di tutti coloro che, in buona fede, si  schierarono dalla parte dei "vinti" in un periodo che comunque spaccò il  paese a metà non sarebbe stato un gesto revisionista, ma figlio del buon  senso e di quella umana pietà che va oltre l'appartenenza politica". "Il Movimento Sociale Italiano - ha concluso Torselli - fu grande  avanguardia ed esempio: da più di 30 anni infatti, in ogni anniversario  della liberazione, il partito di Giorgio Almirante era solito commemorare  con una corona di fiori tutti i caduti della Guerra Civile italiana,  inglesi, americani, tedeschi, partigiani e militari di Salò. Fa riflettere  come questo accadesse a pochi anni dalla fine della guerra ed al culmine di  una stagione di violenza politica come quella degli anni di piombo, ma non  possa accadere nella Firenze del 2009".(lb)