Stamani il ricordo di Giovanni Spadolini nel quindicesimo anniversario della scomparsa

Il vicesindaco Nardella alle Porte Sante: "Il suo spirito e la sua opera sono più vivi che mai"

Una breve ma solenne cerimonia al cimitero delle Porte Sante a San Miniato ha ricordato stamani Giovanni Spadolini, nell’anniversario della sua scomparsa avvenuta il 4 agosto del 1994. Insieme al gonfalone della città di Firenze, schierato davanti alla tomba del grande statista, c’erano il vicesindaco Dario Nardella, il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani, il presidente della Fondazione Spadolini Cosimo Ceccuti, il prorettore Sandro Rogari, personaggi del mondo politico e accademico fiorentino fra i quali il senatore Paolo Amato, Francesco Gurrieri, Adalberto Scarlino oltre al priore di San Miniato Padre Barnardo.
“Giovanni Spadolini ci ha lasciato quindici anni fa – ha detto il vicesindaco Nardella - Sembra trascorso tanto tempo, ma non è così: oggi la sua opera e il suo spirito sono più che mai vivi. Non è retorica, poiché questo avviene attraverso la discussione di questi anni sui valori della Costituizione e attraverso il dibattito sui temi risorgimentali e l’Unità d’Italia, che sarà celebrata per il 150° nel 2011 e avrà Firenze come una delle città protagoniste. Il nostro compito – ha aggiunto Nardella – è quello di far rivivere con forza e concretezza l’opera di Spadolini, anche attraverso il nostro ruolo istituzionale. Spadolini, attraverso la sua opera di giornalista, intellettuale e statista, consegna alla Repubblica di oggi il compito di portare avanti il lavoro sulle riforme istituzionali, tema a lui assai caro. Il nome di Spadolini richiama inoltre la nostra attenzione al grande e complesso tema del governo pubblico dei beni culturali, avviato proprio da lui negli anni ’70 con l’istituzione del primo Ministero espressamente dedicato alla tutela e alla valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Firenze può e deve raccogliere la sfida delle riforme istituzionali per la fruizione dei beni culturali, di cui è simbolo internazionale. Cercheremo di essere minimamente all’altezza di quello che Spadolini ci ha lasciato”.

 

(ag)