"Un esempio di semplificazione del rapporto tra cittadini e strutture sanitarie"

L'assessore Saccardi traccia il primo bilancio del nuovo servizio a Santa Maria Nuova

Oltre 100 cittadini arrivati in ospedale in sei mesi. Per l’esattezza 102. E solo tre persone ricoverate. È questo il bilancio dei primi sei mesi del nuovo servizio varato dall’ospedale di Santa Maria Nuova insieme ai medici di medicina generale. Si tratta della corsia prioritaria per l’accesso alle strutture ospedaliere specialistiche riservata ai pazienti affetti da patologie vascolari su segnalazione del medico di famiglia. Un primo bilancio assolutamente positivo tanto che questo metodo verrà esteso anche ad altre malattie, in primis quelle cardiache.
Questa mattina l’assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi insieme al direttore della Società della Salute Riccardo Poli, al vicedirettore sanitario dell’Azienda sanitaria di Firenze Angiolo Baroni, il direttore dell’unità operativa di medicina interna Giancarlo Landini e il rappresentante dei medici di medicina generale per la SdS Alessandro Nastruzzi, ha illustrato i primi risultati. “Si tratta di un servizio importante perché va nella direzione della semplificazione del rapporto tra cittadino e strutture sanitarie – ha commentato l’assessore Saccardi – garantendo da un lato una rapida presa in carico da parte delle strutture ospedaliere specialistiche del paziente e dall’altro la riduzione delle attese al Pronto Soccorso. Come Amministrazione comunale – ha aggiunto l’assessore – vogliamo entrare nel merito della salute dei cittadini. Ovviamente la salute non dipende soltanto dalla sanità ma anche la modalità con cui i servizi sanitari sono organizzati sul territorio incide sulla vita dei cittadini e quindi si tratta di un ambito su cui terremo alta l’attenzione dando, dove possibile, il nostro contributo”.
Il servizio è attivo dal 1° gennaio per quanto riguarda le patologie vascolari (da aprile si sono aggiunte le artriti acute e il diabete scompensato) e consiste nell’attivazione di una nuova collaborazione tra l’ospedale di Santa Maria Nuova (unità operativa di medicina interna) e i medici di medicina generale per evitare ad una serie di pazienti in fase acuta l’accesso al pronto soccorso. “Si tratta delle cosiddette urgenze differibili – ha precisato il direttore della Società della Salute Poli –, ovvero situazioni che richiedono una risposta in tempi brevi, ovvero 48-72 ore e quindi non garantibile con le prenotazione degli esami diagnostici o delle visite specialistiche tramite il Cup, per evitare conseguenze gravi ma che non necessariamente devono passare attraverso il Pronto Soccorso e il ricovero in ospedale”.
In concreto il medico di famiglia segnala attraverso un numero telefonico unico (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, dove risponde un infermiere esperto del day hospital/day service di medicina che offre al medico diverse opzioni di intervento) il paziente in modo da attivare un accesso diretto all’ospedale (per esami, consulti o ricoveri) o, quando possibile, il trattamento a domicilio. In questo modo da un lato si evita che questi pazienti vadano ad ingrossare le attese al Pronto Soccorso e dall’altro si garantisce loro un intervento più rapido.
Allo stato attuale i percorsi attivati sono tre e riguardano le patologie vascolari, le artriti acute e il diabete scompensato. Per tutti questi percorsi gli infermieri effettuano la selezione per determinare la tempistica di accesso. È comunque garantito l’accesso entro 24-48 ore. L’infermiere può anche attivare un contatto diretto tra il medico di medicina generale e l’internista ospedaliero. Se gli esami danno risultati patologici, il paziente viene ricoverato in accordo con il medico di famiglia.
Per quanto riguarda il bilancio, Landini ha sottolineato come il sistema stia funzionando molto bene con soddisfazione dei medici di medicina generale, cui spetta il compito di selezionare i pazienti, e degli utenti. “Nei primi sei mesi le chiamate da parte di 53 medici di famiglia, quelli del centro storico, sono state 102. Entro 48 ore è stata garantita per tutti i pazienti la visita e l’esame con l’eco-doppler mentre soltanto tre sono state le persone ricoverate in ospedale. Si tratta di un doppio bilancio positivo – ha aggiunto Landini –: è stato possibile da un lato dare una risposta rapida ed appropriata ai pazienti, dall’altro ridurre gli ingressi al Pronto Soccorso attraverso l’accesso diretto ai servizi specialistici dell’ospedale”. Nastruzzi ha sottolineato l’importanza dell’accesso agli esami diagnostici basato sulla reale necessità e non sulla data di presentazione della richiesta mentre Baroni ha ribadito l’intenzione di estendere questo modello anche ad altre patologie, ad iniziare da quelle cardiache sulle quali a Santa Maria Nuova esiste già un servizio simile per quanto riguarda lo scompenso cardiaco. (mf)