Alberto Locchi (PdL) replica a Marcello Mancini

Questo il testo dell'intervento del consigliere Alberto Locchi (PdL): 

«Carissimo M.Ma mi consenta la replica. Si, ero emozionato, non lo nego, all’alba dei 49 anni, anche se abituato a parlare in diversi contesti, ero davvero comunque emozionato. Poi sa, caro M.Ma, noi fiorentini siamo anche permalosi e, essere etichettato in occasione del mio primo intervento in Consiglio Comunale, come quello che ha ribattezzato il Salone de’ Dugento, un po’ mi secca, Lei capisce vero? Ma la cosa che più stride (molto più della mia boutade) è che Lei di tutto il mio intervento abbia colto solo questo errore. Non ha notato che il Sindaco si è alzato ed è venuto a complimentarsi con me condividendo i concetti che avevo espresso, che il Consiglio Comunale all’unanimità ha applaudito e che – addirittura – due persone del pubblico mi hanno stretto la mano… Il succo del mio intervento, è giusto che lo sappia a questo punto, era sottolineare il lassismo e la disattenzione generalizzata che normalmente si respirano durante i lavori dell’assemblea consiliare: Assessori che spariscono, Consiglieri che conversano in piccoli gruppi, cellulari che squillano continuamente, personaggi di vario genere che vagano per il Salone. La conseguenza è che coloro che prendono la parola, parlano per se’ stessi, consapevoli che nessuno sta ascoltando e che i propri interventi diventano del tutto inutili. Ecco M.Ma, ci ho ripensato a quello che ho erroneamente detto ribattezzando il “Salone de’ Dugento” “bellissima stanza”, si ci ho ripensato, ho proprio sbagliato, per quel che sovente accade sarà meglio chiamarlo “accampamento dei 200”! Senza offesa per Toro Seduto, ovviamente……
Cari saluti

Alberto Locchi (PDL)»
 

 

(fn)