Donzelli (PdL): «Il sindaco non dice chi ha finanziato le sue campagne elettorali»

«Il sindaco si è trincerato dietro allo statuto comunale, tra l'altro non rispettandolo, per evitare di mostrare l'elenco dei finanziatori delle sue campagne elettorali, quella per le primarie e quella per le amministrative». E’ quanto denuncia Giovanni Donzelli, consigliere comunale del PDL, che sull’argomento aveva presentato un’interrogazione.
«Chiedevo, tra l’altro – ha ricordato l’esponente del centrodestra – l’elenco di tutti coloro che hanno sostenuto economicamente o con altri beni la sua campagna elettorale e hanno attività professionali legate, a qualunque titolo, al settore urbanistico».
«Avevo fatto questa richiesta – ha aggiunto Donzelli – sottolineando che la procura ha aperto almeno due indagini per corruzione nelle quali sono coinvolti numerosi esponenti della stessa forza politica alla quale appartiene il nuovo sindaco: l'ex assessore all'urbanistica Gianni Biagi, l'ex presidente della commissione urbanistica ed ex capogruppo del PD Alberto Formigli e l'ex assessore Graziano Cioni. Infine, avevo fatto questa richiesta alla luce anche del fatto che Matteo Renzi ha voluto tenere per sè la delega all'urbanistica».
«Il sindaco, purtroppo – ha concluso il consigliere del PdL – non ha risposto allegandomi l'elenco dei finanziatori, che in nome della trasparenza mi sarei aspettato, ma ha risposto con tre righe nelle quali si dice che adempirà all'articolo 24 dello statuto del Comune e invierà alla segreteria generale l'elenco delle spese elettorali sostenute. Avevo chiesto l'elenco dei finanziatori e non quello delle spese sostenute e in più l'articolo citato da Renzi prevede che l'elenco di queste ultime debba essere consegnato entro 30 giorni dalla fine della campagna elettorale, quindi il 19 luglio. La risposta invece è datata 21 luglio e rimanda a tempi futuri. Non ha quindi nemmeno rispettato i tempi.
Matteo Renzi ha perso un'occasione di trasparenza, l'urbanistica a Firenze continua ad essere un settore che desta preoccupazioni e per la quale è necessario continuare a chiedere, anche oggi, più trasparenza». (fn)