Ataf, Giocoli (Pdl): "Bene la caccia ai 'portoghesi', ma assicuriamo anche un minimo di decenza"
"Accogliamo con favore l’iniziativa del neo presidente dell’Ataf Bonaccorsi, che insieme ai suoi direttori e dirigenti ha iniziato la caccia ai 'portoghesi' che non pagano il biglietto, annoso e irrisolto problema dei servizi pubblici da quando non vi è piu’ il controllore a bordo. Ma, al di là dello show con indosso le pettorine gialle alla fermata di piazza San Marco per telecamere o stampa, se veramente ha a cuore il problema lo invitiamo a recarsi alle fermate delle linee 29, 30 e 35 in zona Baracca, quando la mattina o la sera gli autobus sono pieni di rom, cinesi e venditori abusivi". E' quanto dichiara Bianca Maria Giocoli, consigliere comunale del Pdl, riguardo le novità annunciate dai vertici dell'Ataf.
"Perché dico rom, cinesi e venditori abusivi? - continua la consgliera - Non perché sono razzista, tutt’altro; Ma perché spero che il presidente Bonaccorsi possa vedere sugli autobus i cinesi che sputano a raffica, le donne rom che si alzano la gonna e fanno pipì (e il relativo rivolo percorre il bus) oppure che salgono alla fermata dopo essersi infilate nel cassonetto dell'immondizia. E poi piene di sudicio e di bacilli, viaggiano insieme ai passeggeri o ai venditori abusivi con le sacche piene di merce contraffatta, che ingombrano e ostacolano il passaggio degli utenti. Che poveretti (anzi bischeri, come ha detto il presidente) hanno anche pagato l’abbonamento mensile o il biglietto".
"Forse una puntatina a queste fermate negli orari opportuni - sottolinea Bianca Maria Giocoli - sarebbe più significativa non solo per la verifica del pagamento del biglietto che, siamo sicuri al 100%, nessuno di questi soggetti ha mai pagato in vita sua, ma per assicurare al servizio di trasporto un minimo di quella decenza che la civile Firenze senz’altro merita. Intanto un consiglio: risparmiate sul costo dei cartelli informativi della campagna 'No ticket non parti' alle paline delle fermate in serbo, croato, cinese o rumeno, tanto servirebbero a poco".
(ag)