De Zordo (perUn'altracittà): "Discontinuità sia, ma per il bene della cittadinanza, non degli interessi di pochi"

Finita l'era Domenici perUnaltracittà continuerà a fare un'opposizione seria e propositiva

«Il mandato assegnato dagli elettori alla lista perUnaltracittà sarà rispettato con coerenza. Se da un lato controlleremo sull'operato e le azioni della Giunta, dall'altro la incalzeremo con proposte concrete che vanno nella direzione di quella discontinuità politica e amministrativa che gran parte della città auspica.» Lo ha affermato Ornella De Zordo, capogruppo di perUnaltracittà, durante il suo intervento al primo consiglio comunale della legislatura.«In queste settimane abbiamo sentito pronunciare anche da Matteo Renzi la parola “discontinuità” - ha continuato De Zordo. Andrà però capito cosa intende. Anche perché discontinuità la chiede Confindustria (si veda intervento del presidente Gentile) e la chiedono i cittadini della zona dei Macelli per non dire del Coordinamento per il sovrattraversamento della TAV e le associazioni che si occupano di marginalità. Quale direzione prenderà allora questa “discontinuità”? Quella auspicata dai cittadini o quella dei poteri economici che hanno sempre dimostrato poca attenzione al bene comune?» Ornella De Zordo a tal proposito ha continuato con un esempio: «Bene andare verso l'Azienda unica della mobilità, è anche nel programma di perUnaltracittà; bene chiudere la Sas (ovviamente tutelando e valorizzando le competenze dei 240 dipendenti); bene affidare ad Ataf la gestione della Zcs. Ma quale sarà il soggetto giuridico di questa nuova azienda? Interamente pubblica, come noi crediamo che debba essere nell'interesse di tutti, o mista o addirittura tutta privata?» La capogruppo di perUnaltracittà ha concluso il suo intervento ricordando come l'ultimo decennio di governo sia stato caratterizzato da grandi proclami sui grandi temi e da poco o nulla di fatto: «Domenici ha lasciato una città più caotica, più inquinata e meno accogliente. Questo il giudizio politico di perUnaltracittà». Ecco alcuni esempi:
MOBILITA' - Grandi dichiarazioni contro l'uso del mezzo privato a favore della mobilità pubblica: ma la Ztl è rimasta un colabrodo coi suoi 40.000 permessi e non si è realizzata neanche una busvia.
PARTECIPAZIONE - Cantieri imposti con la forza pubblica quando addirittura era stato istituito un assessorato alla partecipazione che ha fallito su tutta la linea a partire dai demagogici “percorsi partecipativi”. I fiorentini in questi anni non sono stati neppure ascoltati, questa è la realtà.
EMERGENZA CASA - Grande enfasi sul programma “20.000 alloggi in affitto” che ha favorito i costruttori privati mentre sono sono,ad oggi, ancora 3.545 nuclei familiari in lista d'attesa per l'assegnazione di una casa popolare (ne vengono assegnate circa 100 l'anno) e altre 3.500 persone senza dimora, di cui 1.700 costrette ad occupare edifici fatiscenti senza assistenza e senza i servizi di prima necessità.

(lb)