Giocoli (Pdl): "Il sindaco Renzi ha usato nomi nuovi, ma un metodo vecchio"
Ecco l'intervento della consigliera Bianca Maria Giocoli
"Signor Sindaco, non posso che manifestare la mia perplessità sulla scelta dei nomi dei suoi collaboratori della Giunta comunale e sulle deleghe. Francamente dopo tutti i proclami della campagna elettorale a partire dalle primarie ci saremmo aspettati qualcosa di più che non fosse solo la giovane età dei suoi assessori.
Non basta difatti avere meno di 35 anni per rispondere alla logica delle facce nuove se tali facce sono scelte con il più trito manuale Cencelli e le dichiarazioni di questi giorni della consigliera Albini ci confermano quanto andremo a dire. Che importa se in un settore delicato come la casa metto un corista del Maggio musicale senza alcuna esperienza nel settore a meno che nel tempo libero dalle arie e dalle opere abbia come hobby l’housing sociale oppure da piccolo giocava con il Lego? Però accontento la parte lastriana, alla componente dell’avversario alle primarie Pistelli almeno lo sport glielo vogliamo dare? Poco importa se all’ambiente metto un medico ma Di Pietro è a posto, un Nardella che per cinque anni si è occupato di cultura anche benino et voilà vicesindaco e delega allo sviluppo economico... Chiti è sistemato, auguri di cuore Dario…Al super Mattei che voleva la casa e non voleva fare il capogruppo abracadabra gli do una macedonia di superdeleghe. E che non si lamenti.
Poi i carichi da 90: Giuliano da Empoli non è un compito facile qui in questa sala ne abbiamo visti di assessori alla cultura anche titolati costretti alla fuga ….e il Dada assessore? Per tutti ancora un oggetto sconosciuto per settori a lui sconosciuti. Altre scelte come Saccardi e Cianfanelli ci sembrano fatte piu’ con il metodo Primicerio amici e compagni di scuola in questo caso di compagni di provincia che altro…con grandi perplessità, ma nel welfare cosa è compreso ….e università e ricerca qui a dire il vero si è voluto giocare invece che al piccolo chimico al piccolo presidente del consiglio Renzino /Berluschino con scelte da dicastero ministeriale con università e ricerca che con le competenze comunali poco ci sembrano abbiano a che fare. Quindi nomi nuovi ma metodi vecchi e stravecchi. E il sempre verde Giani un uomo per tutte le stagioni: traffico, sport, Firenze Parcheggi, cultura, anche se ormai stagionato, non si butta via, viene riciclato come Presidente del consiglio.
E a questo punto non si può non ringraziare per l’attenzione verso questo consiglio comunale. Prima avevamo un sindaco che ha snobbato per anni questo salone ora abbiamo un sindaco che ha già scelto il teatro del Maggio per la verifica dei 100 giorni e non il consiglio comunale. Complimenti.
Questa assemblea si meritava e si merita un’attenzione diversa ,attenzione che solo la scelta coraggiosa di proporre la presidenza alla opposizione avrebbe garantito. Questo sarebbe stato un vero segnale di novità e avrebbe garantito la vera autonomia del consiglio dalla giunta,autonomia e non sottomissione come è sempre avvenuto in questi anni con i presidenti che altro non sono che una terza gamba della giunta comunale.
Caro sindaco questa sarebbe stato il vero cambiamento. Invece che una melassa di giovanilismo di facciata che nasconde i soliti giochini di potere. E dulcis in fundo il sindaco ha accontentato amici e amici degli amici e tutte le correnti, ma si è lasciato le deleghe più importanti urbanistica e Polizia municipale.
E’ sfiducia nei suoi collaboratori? Non c’è nell’orbe terraqueo nessuno alla sua altezza? In una città come Firenze alla vigilia di un piano strutturale e un regolamento urbanistico da approvare come si pensa di conciliare l’impegno di sindaco con queste materie cosi pesanti? E la sicurezza? Forse ha bisogno di qualcosa di più di un ritaglio di tempo. E non basta cominciare i suoi impegni alle 7.30 di mattina".(lb)